LA PROTESTA

Foggia, ospedale Don Uva: in agitazione 410 lavoratori

redazione foggia

La protesta dei 410 dipendenti in via Lucera: «Ci obbligano ad andar via, in queste condizioni impossibile lavorare in un clima sereno»

Contratti da rinnovare ma «non in termini peggiorativi», è stato di agitazione del personale foggiano di Universo Salute – Opera Don Uva. Sott’accusa il «cambio unilaterale - denunciano in una nota le segreterie territoriali di Foggia di Cgil Fp, Cisl Fp, Fials, Fsi, Usb, Ugl, Usppi - del contratto collettivo nazionale di categoria Aris/Aiop Case di cura, scaduto da ben quattordici anni, con quello Aiop Rsa riferito anche all’Istituto Ortofrenico. Un cambio peggiorativo - dicono i sindacati - dal punto di vista economico, perchè prevede superminimi che saranno assorbiti dai successivi aumenti retributivi derivanti dal rinnovo del contratto collettivo e/o dalla variazione di livello di inquadramento. Ma è peggiorativo anche dal punto di vista dei diritti e sul piano contributivo ai fini pensionistici».

A Foggia i 410 dipendenti di comparto tra infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, educatori, logopedisti, assistenti sociali si sono riuniti martedì in assemblea mentre i sindacati sono stati ricevuti ieri dal prefetto di Barletta il quale tuttavia ha chiamato in causa il ministero trattandosi di due regioni coinvolte (anche la Basilicata con la sede di Potenza). Una vertenza difficile, i sindacati puntano il dito sul presunto depauperamento di risorse all’interno della storica struttura in via Lucera: «Da tempo stiamo cercando di dialogare con la proprietà - sottolineano in una nota - per trattenere i migliori talenti in azienda tramite un welfare, solo preannunciato e mai avvenuto, per evitare che nel giro di pochi anni il personale sia composto solo da neolaureati e da dipendenti prossimi al pensionamento. Forse il punto di partenza potrebbe essere, non il cambio di Ccnl ai dipendenti, ma la diminuzione del numero di consulenti e dirigenti, triplicati dal momento dell’acquisto della struttura ad oggi, non certo un cambio peggiorativo di contratto per quel personale che lavora duramente in corsia da tanti anni e che nella sua storia ha già subito troppo».

«I grandi imprenditori in Italia e nel mondo - aggiungono le sigle - invece di decurtare stipendi e diritti, remano in direzione opposta alle scelte finora adottate dal Gruppo Telesforo erogando benefit per i dipendenti. Con l’espressione “welfare aziendale”, oggi sempre più utilizzata, si va ad identificare un ampio ventaglio di servizi e di benefit, di misure e di iniziative, che l’azienda promuove per creare e diffondere benessere sul luogo di lavoro e per migliorare il clima aziendale, cosicché i dipendenti tutti possano produrre risultati migliori ed aumentare la loro efficienza».

L’azienda a sua volta giustifica la svolta con i «mancati introiti», tesi respinta dai sindacati: «La Regione Puglia quest'anno con propria delibera ha riconosciuto ad Universo Salute la riclassificazione di gran parte dei pazienti dell'ex istituto ortofrenico con maggiorazione delle rette di degenza. Come si può parlare di mancati introiti? È in atto da circa 2 anni un vero e proprio esodo di personale verso altre strutture, che ha visto infermieri, fisioterapisti e medici con contratti a tempo indeterminato licenziarsi per accettare incarichi provvisori in altre strutture e la stessa cosa avverrà a brevissimo per circa 30 Oss».

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