Nel foggiano

Carapelle, maestre violente in aula: quattro indagate Sindaco: denuncia da mamme e Comune

Redazione online

Avviso di fine indagini perché accusate di maltrattamenti a 12 bambini dell’asilo, fra i 3 e i 4 anni

CARAPELLE - Quattro maestre di una scuola per l'infanzia di Carapelle, nel Foggiano, hanno ricevuto un avviso di fine indagini perché accusate di maltrattamenti a 12 bambini dell’asilo, fra i 3 e i 4 anni. Si tratta di una donna di 66 anni di Orta Nova, una 57enne di Foggia, una 50enne di Stornarella e una 42enne di Foggia. Secondo le indagini dei carabinieri, gli episodi di violenza sono avvenuti tra l’ottobre 2018 e aprile 2019.

I militari avevano nascosto telecamere all’interno delle classi che «hanno dimostrato in maniera inconfutabile i maltrattamenti», sottolinea uno dei difensori dei genitori dei bambini. Queste sarebbero alcune delle frasi intercettate: «Ti stai ferma, mó ti do eh. Non rompete lì, sennò ti rompo la testa. Dove sta la mazza? Vatti a sedere, sennò questa te la do in testa». A quanto si apprende, nel provvedimento del pm Roberta Bray della procura di Foggia, le maestre erano solite «sottoporre i minori ad atti di violenza consistenti in schiaffi, spinte, colpi sulle braccia, sulla testa e sculacciate». 

IL SINDACO: «LA DENUNCIA È PARTITA DALLE MAMME DAL COMUNE» -  «La denuncia è partita dal Comune, alcune mamme sono venute da noi lamentando che i figli non volevano più andare all’asilo».

È quanto Umberto Di Michele, sindaco di Carapelle, intervenendo in merito alla notizia delle quattro maestre dell’asilo comunale indagate per maltrattamenti nei confronti di 12 bambini tutti di età compresa tra i 3 ed i 4 anni. «Attualmente a causa dell’emergenza Covid l’asilo è chiuso - riprende il sindaco. Le maestre dovrebbero - precisa Di Michele - essere state sospese. Ad accorgersi del disagio vissuto dai bambini - racconta il primo cittadino - è stato il nostro vicesindaco Ulderico Spinapollice, che quando ha ricevuto un gruppo di mamme dei piccoli studenti, si è accorto che una bimba era terrorizzata. Voleva regalarle una mascherina di carnevale ma la piccola - conclude - si e nascosta dietro le gambe della mamma e si è messa a piangere»

LE PAROLE DI UNA MAMMA - «Ho lasciato il mio lavoro per stare vicino a mio figlio. Ora è particolarmente aggressivo ed ha bisogno di tranquillità. Ora occorre che la mamma gli stia accanto». È quanto ha raccontato all’ANSA la mamma di uno dei piccoli alunni delle quattro maestre dell’asilo comunale di Carapelle (Foggia) indagate dalla procura dauna per maltrattamenti in danno di dodici bambini.
Il gip del tribunale Carmen Corvino ha emesso un provvedimento di sospensione dall’esercizio da 1 a 3 mesi per tre maestre indagate; mentre per una quarta, la 66enne di Orta Nova, la sospensione «per la durata massima prevista dalla legge».
«Sin dal primo anno di asilo, ovvero dal 2018, mi sono accorta che c'era qualcosa che non andava in mio figlio - riprende la donna, una cittadina di origine straniera - Quando il pomeriggio tentavo di metterlo a letto iniziava ad urlare e a piangere. Solo il sabato e la domenica, giorni in cui non andava all’asilo, il bambino si tranquillizzava». Stando al racconto della donna, il piccolo un giorno sarebbe tornato a casa con l'orecchio sanguinante. «Quando mio marito si è accorto del sangue ha chiesto contezza alle insegnati. Le stesse gli hanno risposto che forse aveva litigato con gli amichetti di classe. Purtroppo ho visto solo alcuni dei fotogrammi delle videocamere nascoste piazzate dai carabinieri. Mi sono sentita male, perché - conclude - mi sono accorta che mio figlio è stato il bambino più maltrattato della sua classe».

TELECAMERE? LA PROPOSTA - «Accogliamo con piacere il ripensamento del sottosegretario alla Salute Zampa rispetto alla nostra legge sulle telecamere negli asili nido. Se anche chi ha fatto le barricate in Aula contro la mia proposta è ora persuaso della sua bontà, allora si sblocchi l’iter parlamentare che si è arenato al Senato per espressa volontà della maggioranza e si approvi il testo il prima possibile. Si tratta di un primo ma importante passo verso una crescente salvaguardia dei soggetti più fragili». Così la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, prima firmataria della proposta di legge sulla videosorveglianza approvata dalla Camera dei Deputati.

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