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San Severo, 20enne della Guinea ucciso a coltellate: fermato presunto omicida

redazione online (foto Maizzi)

La vittima è Algassimou Bah. Uno dei tre fendenti inferti lo avrebbe colpito alla gola, facendolo morire dissanguato nel ghetto di Rignano

SAN SEVERO - Un 20enne originario della Guinea è stato ucciso con tre coltellate la scorsa notte nella baraccopoli che si trova nelle campagne di San Severo, nel «ghetto» di Rignano.  
Secondo una prima ricostruzione, a colpirlo con tre fendenti, dopo una lite per futili motivi, sarebbe stato un connazionale che attualmente si trova nella caserma dei carabinieri per l'interrogatorio e nelle prossime ore potrebbe essere sottoposto a fermo. 

Il nome della vittima è Algassimou Bah. Almeno una delle tre coltellate inferte dal connazionale lo avrebbe colpito alla gola, facendolo morire dissanguato.
L’omicidio sarebbe avvenuto verso le tre del mattino nella parte vecchia della baraccopoli, quella rimasta in piedi dopo il devastante incendio che lo scorso tre dicembre distrusse 200 alloggi di fortuna e lasciò senza casa 400 migranti. A gennaio venne allestita una tendopoli per ospitare circa 300 persone.

A marzo del 2017 il «ghetto» venne sgomberato e posto sotto sequestro dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, per presunte infiltrazioni criminali ne. Già nei mesi successivi la baraccopoli venne ricostruita a poche decine di metri dal terreno sequestrato.

Ad allertare il personale del 118 sono stati alcuni migranti che risiedono nel 'ghettò e che hanno assistito all’omicidio. Gli operatori sanitari hanno informato i carabinieri.

FERMATO PRESUNTO OMICIDA - Un guineano di 22 anni, con permesso di soggiorno umanitario scaduto a marzo, è stato fermato dai Carabinieri perché sospettato di essere l’autore dell’omicidio di Algassimou Bah, il connazionale di 20 anni accoltellato a morte nella notte tra martedì e mercoledì nel ghetto delle campagne di San Severo, nel Foggiano.
Il sospettato, ascoltato a lungo dai Carabinieri già nelle ore immediatamente successive al delitto, ha fornito importanti elementi investigativi ancora oggetto di approfondimenti. La posizione dell’indagato, nel frattempo rinchiuso nel carcere di Foggia, è ora al vaglio della Procura della Repubblica ed è in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip.
A quanto si apprende, i due connazionali vivevano nella parte vecchia della baraccopoli, semidistrutta a seguito dell’incendio divampato lo scorso 3 dicembre. I due - secondo la ricostruzione degli investigatori - avrebbero avuto un acceso diverbio per futili motivi. Tre i fendenti inferti dal presunto omicida, uno dei quali, quello mortale, alla gola.

LA DIFESA -  «È stato ferito al sopracciglio dalla vittima presumibilmente con un paio di forbici ed ha cercato di difendersi dall’aggressione». Lo ha spiegato l'avvocato Michele Agnusdei, legale difensore di Ibrahima Diallo, il 22enne guineano fermato dai carabinieri perché accusato di essere il presunto autore dell’omicidio di Algassimou Bah.

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