L'opinione
Innovazione e sostenibilità, i nuovi prinicipi ispiratori per una governance moderna
A tutt’oggi sono ancora poche le figure debitamente formate per seguire ed affrontare queste nuove sfide
Pur essendo già noti dagli anni ‘60 del secolo scorso, il significato e i potenziali benefici effetti della sostenibilità dei sistemi economici, è stato necessario attendere gli anni ’80 perché il concetto entrasse nel linguaggio corrente fino a diventare, ad oggi, concreto e con una collocazione appropriata. Di pari passo, i convenzionali modelli economici, cosiddetti lineari, hanno dato evidenza della loro inefficacia, dei loro limiti e soprattutto di significative conseguenze a livello sociale e ambientale. Prova ne è il difficile momento che stiamo vivendo, se pur aggravato dalle conseguenze dell’evento pandemico e da quello bellico tutt’ora in corso. È diventato necessario quindi un radicale cambiamento di paradigma nell’ambito di progettazione, produzione e consumo di merci e servizi. L’Unione Europea, da diversi anni, ha individuato nuovi modelli che possono contribuire a cambiare rotta e ha incanalato ingenti investimenti su di essi. Si parla quindi, con maggiore frequenza, di economia circolare, upcycling, condivisone e collaborazione, che rappresentano alcuni dei modelli che possono consentire una nuova gestione della creazione di valore. Al conseguimento di questi nuovi sistemi economici contribuisce profondamente anche l’innovazione, che per lungo tempo è stata concepita solo come tecnologica e che adesso deve diventare, in campo aziendale, anche funzionale, organizzativa e gestionale.
Anche la normativa si è adeguata, seppur con qualche ritardo, ai nuovi modelli e sistemi economici; basti pensare alle diverse direttive europee, poi tradotte in provvedimenti nazionali, che riguardano, solo per fare un esempio, la possibilità di recuperare e riciclare alcune materie prime secondarie (come gli scarti da edilizia) che per lungo tempo venivano gestiti solo come rifiuti e smaltiti. Evidenza della sostenibilità conseguita in azienda è oramai richiesta anche dalle rendicontazioni non finanziare, la cui obbligatorietà si estenderà ulteriormente ad una più vasta platea di aziende, in base alla nuova proposta di direttiva europea.
Seppure innovazione e sostenibilità abbiano quindi acquisito un ruolo fondamentale nella governance aziendale, a tutt’oggi sono ancora poche le figure debitamente formate per seguire ed affrontare queste nuove sfide. È noto, infatti, che la capacità di realizzare le transizioni già evidenziate non è solo un problema di natura tecnica, ma soprattutto di scelte e sono appunto l’imprenditore, il manager, il dirigente pubblico che devono maturare piena convinzione per compiere il cambiamento con coraggio e perseveranza.
Può accadere, infatti, che l’implementazione degli obiettivi di sostenibilità possa contrastare con indicatori più tipicamente economico-finanziari e pertanto, la sostenibilità deve essere conseguita contestualmente a livello economico, ambientale e sociale.
L’obiettivo è sfidante e allo stesso tempo complicato da perseguire.
Proprio questi principi, così attuali ma anche prospettici, hanno stimolato lo scorso anno la nascita del Corso di Laurea Magistrale in Innovazione, Governance e Sostenibilità presso il Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa di Uniba che forma esperti con competenze manageriali nell’ambito dell’innovazione e della sostenibilità, declinata nelle dimensioni economico-finanziaria, sociale e ambientale. Questi nuovi manager, che conseguiranno per la prima volta la laurea nel prossimo luglio, saranno formati per accogliere ed affrontare questa sfida.
Proprio nell’ambito di questo corso di laurea sarà conferita la Laurea Honoris Causa in Innovazione, Governance e Sostenibilità al dottor Sergio Fontana, imprenditore innovativo e illuminato, oggi, fra le altre cariche pubbliche, Presidente di Confindustria Puglia e amministratore delegato della Farmalabor srl, con l’auspicio che possa continuare a svolgere sempre più convintamente, anche attraverso le sue funzioni pubbliche, il proprio ruolo di stimolo e diffusione della cultura d’impresa particolarmente orientata ai principi della sostenibilità.