Finito il pudore... si è estinto pure il Grande Fratello
La prima fortunata edizione del Grande Fratello è andata in onda nel 2000. Il padre dei reality è tornato in onda su Canale5. La risposta di pubblico e critica al momento non ha riscosso i risultati sperati
Si può essere vecchi e finiti a soli 25 anni? Potrebbe accadere se il quarto di secolo è compiuto da un programma televisivo come il Grande Fratello. Il padre dei reality è tornato in onda su Canale5 con la conduzione di Simona Ventura. La risposta del pubblico, però, al momento non ha riscosso i risultati sperati. Se i telespettatori snobbano la casa più spiata d’Italia, non va meglio con la critica che stronca il programma come uno «sgangherato laboratorio dell’orrore, parodia di se stesso».
La prima fortunata edizione del Grande Fratello è andata in onda nel 2000: anni diversi, l’Italia si preparava al passaggio all’euro con i miniconvertitori blu, i film apocalittici sulla cifra tonda non avevano trovato risposta nella realtà ma restava frizzante nell’aria la possibilità di una trasformazione. La giornalista Daria Bignardi è stata la prima conduttrice a svelare alle spettatrici e agli spettatori un fenomeno che avrebbero ricordato per sempre: gente comune disposta a barattare la sua privacy per essere osservata 24 ore su 24, in una casa dove poter essere al tempo stesso topi da laboratorio e nuovi eroi (inconsapevoli) dei tempi che furono.
Nell’esperimento riuscito di 25 anni fa, gli ingredienti fondamentali furono due: persone comuni e stupore. Oggi i concorrenti vivono già l’eterno reality dei loro social. La prima vincitrice Cristina Plevani era l’esempio della donna comune che viveva con stupore una favola. Erano i tempi del pudore e dei baci nascosti sotto una coperta, tra Cristina e il bel ragazzone romano Pietro Tarricone, altra stella che ha conosciuto successo, favola e tragedia, con una morte prematura che lo ha consacrato per sempre nell’immaginario dell’eroe degli anni 2000. Oltre al linguaggio della conduzione di una quasi scientifica Bignardi rispetto a una donna dello spettacolo come Ventura, i tempi sono così diversi da rendere inevitabili dei cambiamenti.
A non funzionare più potrebbe essere la formula reality, ma a smentire l’ipotesi ci pensa un programma come Temptation Island, che a colpi di corna e corpi palestrati sembra raggiungere sempre più pubblico, destando interesse trasversale, anche verso chi può sentirsi scagionato nel prendersi qualche ora d’aria dagli impegni, indicando un opinabile approccio sociologico. Se il voyeurismo accettato dei reality continua ad interessare, che cosa manca oggi al Grande Fratello, che nel suo essere pop continua a citare uno dei più grandi capolavori orwelliani? Piace al popolo e può discolpare i pop-scettici. Ormai sembra non servire cambiare conduzioni, puntare a format con vip (e presunti vip), creare polemiche sempre e comunque tra concorrenti e opinionisti in studio, trovare gli scandali più interessanti per far salotto anche a fine trasmissione. Forse, a salvare il GF, potrebbe essere il ritorno dello stupore, del pudore e della gente comune.