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Al Lecce e al Napoli va bene, ma al Bari mancano benedizioni

piero liuzzi

San Gennaro e Sant’Oronzo gli ricordarono che Antonio Conte il miracolo a Bari l’aveva già fatto nel 2009. Poi lo esortarono ad applicarsi di più che il Bari stava scarso a Santi in Paradiso...

Che San Gennaro ci abbia messo del suo è evidente e indubitabile. Tuttavia è altrettanto evidente e indubitabile che San Gennaro dovesse molto più di qualcosa a Sant’Oronzo.

Per quanto incazzosissimo, fumantino, impulsivo, insomma, non proprio uno stinco di Santo, a quell’Antonio Conte da Lecce qualcosa San Gennaro la doveva e quindi non poteva restare indifferente alla questione posta da Sant’Oronzo. Una volta fatto il miracolo a Napoli, era necessario unire le forze celesti per fare un altro miracolo a Lecce.

Chiusa vittoriosamente la pratica del Napoli, i due patroni si sono messi d’accordo per volgere uno sguardo se non benedicente, almeno indulgente su quel povero Lecce che, dopo un non eccelso campionato, si stava giocando la permanenza in Serie A niente di meno che all’Olimpico contro la Lazio.

Dismessi i paramenti vescovili e mimetizzati in abiti civili, San Gennaro e Sant’Oronzo si sono ritrovati nella Tribuna Vip dell’Olimpico a qualche poltrona di distanza dal presidente della Lazio, senatore Claudio Lotito. E qui i due santi già si fecero idea non positiva della faccenda. Un presidente di squadra di calcio che tra vedere la partita e smanettare sul cellulare, opta per il cellulare non depone bene. Oltre tutto la Lazio si stava giocando l’Europa. Di contro, con l’onniscienza che li caratterizza, sapevano perfettamente che Sticchi Damiani palpitava e sudava non meno dei suoi calciatori.

La partita si avviò e le cose non si mettevano bene per Lecce. Tra l’altro partita non eccelsa e alquanto nervosa. A San Gennaro gli era persino venuta una botta di sonno già verso la fine del primo tempo. Cosa che fece incazzare non poco Sant’Oronzo che gli diede una gomitata proprio al quarantatreesimo. San Gennaro ebbe un sobbalzo e fece come un gesto di sorpresa che lassù venne interpretato in altro modo. Infatti, Coulibaly segna un non memorabile gol al termine di una mischia. Lecce in vantaggio. Vabbè, il miracolo era fatto e San Gennaro già se ne voleva tornare a Napoli per prepararsi ai festeggiamenti ma Sant’Oronzo gli fece presente che c’era ancora un altro tempo da giocare e che sarebbe stato durissimo. San Gennaro stava proprio contrariato. Peraltro, partita pessima con una Lazio inconcludente e un Lecce in dieci che più catenaccio non si può. Fece presente a Sant’Oronzo che con il gol il suo debito di gratitudine con Conte e il Lecce si poteva dire saldato.

A Sant’Oronzo non restò che concentrarsi sul portiere Falcone. Poi si accorse che Falcone, essendo romanista, i miracoli li faceva per conto suo. Al triplice fischio dell’arbitro più di qualcuno si chiese chi fossero quei due in Tribuna Vip che in uno strano alone di luce battevano il cinque.

Tornandosene lassù incrociarono un San Nicola un po’ abbacchiato. San Gennaro e Sant’Oronzo gli ricordarono che Antonio Conte il miracolo a Bari l’aveva già fatto nel 2009. Poi con tono severo lo esortarono ad applicarsi di più che il Bari stava scarso a Santi in Paradiso.

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