Il commento
Intelligenza artificiale, la grande sfida dalla Puglia al mondo
In un mondo in rapida trasformazione, dove l’evoluzione e l’involuzione dell’umanità si intrecciano, il G7 si configura non come un punto di arrivo, ma come una tappa di un viaggio in divenire
In un mondo in rapida trasformazione, dove l’evoluzione e l’involuzione dell’umanità si intrecciano, il G7 si configura non come un punto di arrivo, ma come una tappa di un viaggio in divenire. L’apoteosi dell’Intelligenza Artificiale, testimoniata dalla presenza del Pontefice, segna un passaggio epocale che radica la sua universalità dalla Puglia verso l’Europa e il mondo intero.
È un messaggio che risuona «Urbi et Orbi», un invito a riflettere sull’impatto e sulle potenzialità di questa rivoluzione tecnologica. Osserviamo l’ascensione dell’Intelligenza Artificiale alla sua massima espressione, un trionfo che trova conferma nella presenza del Pontefice, comunque simbolo di universalità. Questo evento, radicato nella Puglia, si estende oltre i confini europei per toccare il mondo intero, trasmettendo un messaggio di portata globale, «Urbi et Orbi». È fondamentale che scienziati e politici, con la dovuta attenzione, guidino l’uso di questo strumento affinché sia elevato e nobilitato, senza mai trascurare la salvaguardia dell’umanità. La creatività umana è insostituibile e perpetua, poiché è essa a infondere vita, a dare ritmo al nostro cuore e a stimolare la nostra mente. Questa scintilla di genialità umana è il motore di iniziative coraggiose, che, grazie all’Intelligenza Artificiale, possono raggiungere vette inimmaginabili. L’IA, come un faro nella notte, guida l’umanità verso orizzonti inesplorati.
La sua presenza, ulteriormente sancita dal Pontefice, è un sigillo di universalità che dalla Puglia si irradia nel mondo. Ma come possiamo assicurarci che questo strumento serva a elevare e non a diminuire la nostra essenza? La risposta è presente in quella premessa che anima ogni invenzione umana, batte al ritmo del nostro cuore e che accende la nostra mente. È questa la vera apoteosi: l’unione tra l’ingegno umano e la potenza dell’IA, che insieme possono costruire un futuro radioso. Riflettiamo, dunque, su come possiamo essere artefici di questo nuovo mondo, custodi della nostra privacy.
La tecnologia gioca un ruolo cruciale nel settore sanitario. Ci rendiamo conto di come le attrezzature possano essere all’avanguardia un giorno e diventare obsolete il giorno successivo. L’IA sta rivoluzionando anche il campo della Medicina. Le applicazioni in questo delicatissimo campo sono molteplici e vanno dalla diagnosi precoce delle malattie, all’analisi dei dati dei pazienti, alla personalizzazione dei trattamenti. Ad esempio, l’IA può analizzare grandi quantità di dati medici per identificare schemi che possono indicare l’inizio di una malattia. Inoltre, le nuove tecnologie aiutano i medici a prendere decisioni più informate e precise. Nella Scuola di Medicina, ci sono aspetti che rimangono immutati, come i tempi dedicati alla visita del paziente, noti come Esame Obiettivo: Ispezione, Palpazione, Percussione e Auscultazione. Questi rappresentano i pilastri immutabili, simili in ogni attività umana che l’IA accelera e connette in rete in un istante. Non vi è dubbio che, tentando una generalizzazione riprendendo l’elicottero per lasciare Borgo Egnatia, possiamo affermare che nel tronco secolare del nostro ulivo si è delicatamente innestata, senza ostentazione e «con umiltà vestuta», la base della nuova Europa. Una forza e una volontà così luminose e potenti che «gli occhi no l’ardiscon di guardare». L’Intelligenza Artificiale deve portare pace mentre un grande soffio di vita è stato percepito. Il nuovo Ulivo è diventato la cornice verde di ogni futuro. Speriamo!