L'opinione

Chi chiede scusa ai turisti e ai pugliesi «spennati» d'estate?

Rossana Gismondi

Quando inizieranno a piovere disdette e addii definitivi alla Puglia divenuta costosamente insostenibile per tutti, non solo per i turisti, manco le scuse potranno salvarci: altroché signori venghino e siate felici, spennati e tutto

Nella vicina Croazia, il sindaco di Rovigno, ridente cittadina dell’Istria, ha chiesto scusa ai turisti: «Abbiamo esagerato». L’esagerazione si riferisce al rincaro dei prezzi che, dall’entrata in gennaio della Croazia in zona euro, li ha visti esplodere con l’arrivo dell’estate e dunque dei turisti, fino al 50%. A tal punto che nella ridente cittadina (meta ambita sino ad oggi per il rapporto qualità prezzo) si è cominciato a ridere un po’ meno per via delle lamentele e soprattutto delle disdette dei turisti in fuga. Che, ripetiamolo in coro anche noi italiani e qui in Puglia con voce ancor più forte, non-sono-polli-da-spennare.

Rincari del tipo: 20 euro al kg per le ciliegie, il caffè al bar a 1,80 e una pallina di gelato a 3,50. Verrebbe da dire ai croati: avete voluto l’euro? Bene, ora pedalate. Ma per decenza è meglio tacersi: qui in Italia non abbiamo ancora smesso di pedalare e son passati 21 anni. Di lacrime e sangue. Nel senso che se calcolando in lira ci siamo sentiti benestanti, ricalcolando in euro ci sentiamo sempre più pezzenti: meglio di una lectio magistralis risulta una passeggiata al mercato rionale.

Ora: sorvoliamo sulle colpe della politica e di chi ci governa (questi la passeggiata al mercato rionale la fanno solo durante la campagna elettorale) e restiamo sulle scuse ai turisti. Le attendiamo anche dai nostri sindaci: i primi cittadini, quelli con la fascia tricolore che, per parlarsi addosso quando l’incontinenza verbale esonda, fanno uso e abuso dei social. Quelli che, tra un selfie e l’altro, venghino siori venghino che qui da noi è tutto indimenticabile e unico eccetera eccetera. E poi giù mazzate da orbi nei prezzi: tipo un ingresso in una piscina cittadina a 40 euro o 150 euro in due se ti sposti appena fuori città, in un lido degli intoccabili balneari.

Ammesso che tu, turista o indigeno, riesca a guadare la statale verso il mare, che di trenini manco a parlarne. E le ciliegie - se metti tavola per una famiglia di 4 persone - non le hai mangiate manco in primavera, per quanto costavano. Ma non divaghiamo e non avveleniamoci, perché in qualche misura anche noi locali siamo considerati turisti in questo periodo: nel senso dello «spennamento».

Quando inizieranno a piovere disdette e addii definitivi alla Puglia divenuta costosamente insostenibile per tutti, non solo per i turisti, manco le scuse potranno salvarci: altroché signori venghino e siate felici, spennati e tutto.

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