Moda

«Disegno abiti per i leader nel mio atelier dei sogni», da Martina Franca l'estro di Giuseppe Ancona

Alessandra Macchitella

Creato nella «bottega» anche l’abito per il G7 del presidente del Kenya. Uno stile «aristocratico mediterraneo»

MARTINA FRANCA - Il G7 è un gruppo intergovernativo informale che riunisce le principali sette economie dei Paesi avanzati, ma è anche il luogo in cui infinite storie si intrecciano sotto gli occhi del mondo. Come la storia dell’abito del Presidente del Kenya, un racconto che parte un paio di anni fa da Martina Franca, provincia di Taranto, poi passa dall’altra parte del mondo, per tornare in Puglia e ricevere lodi a Fasano, perché, a quanto pare, può accadere perfino di essere profeti in patria.

Il summit politico che si è svolto a Borgo Egnazia nei giorni scorsi e ha messo sotto i riflettori la Puglia, continua a fornire storie come questa, dove pugliesi eccellenti hanno trovato una luce che ha illuminato un lavoro svolto quotidianamente, anche se non sempre raccontato. È il caso di Giuseppe Ancona, designer 41enne di Martina Franca, che ha creato l’abito del presidente William Rutho.

Dalla Puglia, al Kenya, ma come? Con uno stile da lui definito «aristocratico mediterraneo», Giuseppe Ancona mette in evidenza lo stile italiano secondo le antiche tecniche sartoriali. Da sempre coinvolto nella produzione di capi di altissimo livello, oggi rappresenta la maestria italiana vestendo Presidenti, Principi e Sceicchi. E proprio grazie ad un passaparola d’élite è arrivato a vestire i grandi del mondo. Due anni fa Giuseppe ha ricevuto una telefonata da un suo affezionato cliente, un magnate dell’acciaio: «Il Presidente del Kenya ha visto i tuoi abiti, ti aspetta». Nasce così l’incontro tra Giuseppe Ancona e William Rutho, che ordina venti nuovi abiti, tutti in stile italiano, con una grande preferenza del blu istituzionale.

In occasione del recente G7 il Presidente del Kenya ha scelto di indossare proprio uno degli abiti di Ancona, così dal profilo «X», il più scelto dai politici per comunicare, Rutho appare con un modello blu semplice a due bottoni con spacchi laterali. «Mio nonno ha iniziato nel 1932 - racconta Giuseppe - dando inizio alla tradizione di famiglia, aprendo nel cuore della città di Martina Franca una piccola bottega di cravatte interamente fatte a mano. La vocazione sartoriale passa a mio padre Raffaele, che ampliando il bagaglio tecnico appreso in bottega, si specializza nella creazione artigianale di giacche e cappotti e a metà degli anni ’60 inaugura un vero e proprio laboratorio di produzione tessile». La sua passione Giuseppe la racconta nel dettaglio, per lui l’odore più buono è quello della lana stirata sotto il vapore del ferro, che definisce «profumo di sartoria». Giuseppe dopo la scuola si guadagnava la paghetta andando in azienda tra cartellini e buste di cappotti. Dopo aver studiato al Polimoda di Firenze, è entrato nell’entourage di Krizia, assumendo poco dopo il ruolo di area manager per l’Europa. Dopo anni di studio e ricerca, Giuseppe sviluppa i metodi e gli strumenti per creare un prodotto nuovo: la sua camicia. «A 31 anni mi sono sentito pronto per puntare solo sulle mie forze. Avevo lasciato un posto sicuro e ben pagato, i miei genitori erano preoccupati. Ho rischiato ma ci credevo - continua Giuseppe - così ho iniziato con le mie creazioni sullo stile italiano, un lusso fatto su misura, Bespoke». Una produzione lenta, fatta di ago e filo, senza macchine per cucire. Nell’era in cui i modelli di ispirazione spesso passano velocemente, i clienti di Giuseppe portano come esempi di icone di stile Mastroianni e Agnelli.

«Nel tempo questo mestiere si è un po’ perso - spiega Giuseppe - e non c’è stato un ricambio generazionale. Oggi nel mondo ci sono poche sartorie come la nostra. La nostra visione è portare l’artigianato locale lì dove resta autentico ma diventa esotico».

Ed è così, che durante il G7 a Borgo Egnazia, il Presidente del Kenya ha indossato un abito nato dalle mani di un sognatore di Martina Franca, e a chi gli ha chiesto dove avesse preso quell’abito così ben confezionato, ha risposto: «A soli 20 km da qui».

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