L'emergenza
Covid, scoperta la «variante italiana»: è un mix tra l'inglese e la nigeriana
Ma non è più letale delle altre mutazioni del virus
Nuova variante «Italia» isolata, per la prima volta, in una 50enne della provincia di Novara, dall’equipe del virologo F. Broccolo del laboratorio Cerba Health Care di Milano e ieri registrata nel data base internazionale. Essa non sembra essere più contagiosa o più letale delle altre varianti note. Si è trattato di un matrimonio morganatico (ricombinazione) tra le varianti inglese (20%) e nigeriana (80%). Si teme una certa, per ora non preoccupante, modesta resistenza agli anticorpi neutralizzanti indotti da vaccini e infezioni precedenti.
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L’Oms raccomanda di «non usare l'ivermectina indipendentemente dal livello di gravità o durata dei sintomi» per i pazienti con Covid-19, ad eccezione che negli studi clinici. «L'ivermectina è un antiparassitario di uso comune che è oggetto di un'intensa campagna promozionale sui social network, ma, secondo un panel di esperti dell'Oms, i dati degli studi clinici per misurarne l'efficacia nei confronti del Covid-19 non hanno fornito risultati conclusivi» (Janet Diaz, capo team risposta al Covid-19 ). Anche l’agenzia europea Ema fa la stessa raccomandazione.
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Covid genera aritmie lo dimostra uno studio multicentrico internazionale che ha coinvolto 6 centri fra Italia e Germania, coordinato dalla Sc di Cardiologia Universitaria del Policlinico Riuniti di Foggia diretta dal Prof. Natale Daniele Brunetti e dalla Cardiologia dell'Ospedale Bonomo di Andria e pubblicati su Clinical Infectious disease. È emerso che l'uso di duplice terapia anti-virale, la frequenza cardiaca basale e l'età sono predittori di un'anomalia elettrocardiografica pericolosa per la vita (intervallo Qt allungato). L'incidenza di aritmie maligne è stata del 3.6% con tasso di mortalità del 50%. Le aritmie insorgono dopo circa 10 giorni dal ricovero e sono in molti casi letali entro 48 ore dall'insorgenza.