SERIE A
Angelozzi e il Lecce: «Progetto credibile»
A Cagliari, Guido Angelozzi è approdato in vista della stagione appena iniziata, ma nella sua carriera da direttore sportivo, il dirigente catanese ha lavorato anche con il Lecce
LECCE - A Cagliari, Guido Angelozzi è approdato in vista della stagione appena iniziata, voluto fortemente dal presidente Tommaso Giulini, ma nella sua carriera da direttore sportivo, il dirigente catanese ha lavorato anche con il Lecce, ai tempi della gestione della famiglia Semeraro, per tre stagioni e mezza. Venerdì (ore 20,45) tornerà nel Salento da ex con la società sarda, che annovera nelle sue file altri quattro ex: l’allenatore Fabio Pisacane (che nel club presieduto da Saverio Sticchi Damiani ha concluso la carriera da calciatore nel 2021/2022), il difensore centrale Sebastiano Luperto (leccese doc, cresciuto nel vivaio della formazione della propria città natale), il centrocampista Alessandro Deiola (che è stato in forza al team salentino nella seconda metà dell’annata 2019/2020) e l’esterno alto Mattia Felici (voluto a suo tempo da Fabio Liverani, ma con una sola presenza nel 2018/2019, in B).
«Sono già tornato altre volte a Lecce da ex - dice Angelozzi - L’ultima delle quali con il Frosinone, nel 2023/2024, in massima serie. Sulla panchina ciociara c’era Di Francesco, che venerdì sarà alla guida dei salentini. Disputammo una buona gara, ma perdemmo per 2-1, in extremis (segnò Ylber Ramadani all’89’, ndc)».
Nelle prime tre giornate di campionato, il Cagliari ha messo da parte quattro punti sui nove disponibili ed è reduce dal successo colto ai danni del Parma. Il Lecce, dal canto suo, ha raggranellato una sola lunghezza e viene da due sconfitte di fila, l’ultima delle quali, sul terreno dell’Atalanta, piuttosto pesante. La compagine sarda potrà quindi affrontare il match di venerdì con minori pressioni: «Sono discorsi fatti a tavolino. La stagione è appena iniziata ed il cammino è lunghissimo per tutte le contendenti. Ci teniamo stretto il bottino sin qui meritato, ma siamo consapevoli che in A ci sono solo incontri dall’elevato coefficiente di difficoltà. Sarà così anche per la sfida con il complesso salentino. Nella massima serie italiana tutte le squadre sono bene attrezzate ed organizzate. Aggiungo che giocare al “Via del Mare” è complicato per chiunque, in quanto i giallorossi possono contare su un tifo importante». Il sodalizio di via colonnello Costadura ha fatto registrare il nuovo record di abbonati, sfondando quota 22.000: «Non mi meraviglio. Conosco la grande passione con la quale i supporter del Lecce sono vicini alla società e seguono la propria formazione. Nelle partite interne, la compagine giallorossa può contare quasi sempre sul pienone ed in trasferta vanta un seguito numeroso».
Il Lecce, con Sticchi Damiani, ed il Cagliari, con Giulini, sono tra i pochi club che appartengono a proprietà italiane in un panorama come quello della serie A che vede prevalere nettamente i sodalizi che fanno capo a proprietà straniere. È lecito chiedersi per quanto tempo saranno in grado di reggere: «Penso e spero molto a lungo. Sia pure con delle differenze, entrambe le società portano avanti il discorso di un calcio basato sulla sostenibilità e, sul piano economico, sono chiamate a confrontarsi con dei colossi. Lo fanno puntando sulle idee, su una gestione oculata e sulla passione. È importante che le due “piazze” comprendano un simile discorso». Dopo 270’, in testa alla classifica figurano Napoli e Juventus, a punteggio pieno, con l’attesissima Inter attardata di sei lunghezze, mentre in coda ci sono Lecce, Parma e Pisa con un solo punto: «Guardare la graduatoria in questa fase della stagione non serve. Il torneo è alle prime battute, le varie squadre stanno cercando la propria identità, il proprio volto migliore, il passo giusto. Non si può parlare di indicazioni attendibili né per le prime posizioni né per le ultime. In Italia ci sono dieci compagini che possono ambire alla prima metà della classifica, mentre le altre dieci disputano un campionato a parte e devono inseguire la permanenza o stare attente a non farsi risucchiare in piena bagarre. Per azzardare delle gerarchie occorrerà fare trascorrere dai dodici ai quindici turni. Oggi ogni discorso è prematuro e privo di solide basi». Angelozzi ha spesso espresso la propria stima per Eusebio Di Francesco: «La confermo. Abbiamo lavorato insieme a Sassuolo, conquistando grandi risultati e portando i neroverdi in Europa. Di recente abbiamo collaborato a Frosinone, dove il trainer pescarese ha lanciato tanti giovani che si affacciavano per la prima volta in A e che ora sono in top club. Purtroppo siamo retrocessi dopo una annata di tutto rispetto, ma al mister non ho alcun addebito da muovere per essere scivolati in B».
Il direttore sportivo del Cagliari conosce da vecchia data Pantaleo Corvino, responsabile dell’area tecnica del Lecce: «Siamo amici da oltre 30 anni, da quando entrambi lavoravamo nelle serie minori. Venerdì saremo avversari per 90’, com’è giusto che sia nel mondo del calcio quando si è su sponde opposte. Ma c’è grande stima e gli faccio il mio “in bocca al lupo” per la stagione appena iniziata». Il Cagliari ha deciso di puntare, come allenatore, su Pisacane, un esordiente assoluto in A. C’è chi ha parlato di azzardo considerando il livello del campionato: «La scelta è stata ben ponderata. Abbiamo avuto modo di vederlo all’opera nell’ambito del settore giovanile ed abbiamo maturato la convinzione che avesse tutte le carte in regola per assumere la guida della prima squadra».