serie a
Il Lecce s’è «incartato», nella volata salvezza serve una scossa forte
La spirale negativa in cui è piombato il Lecce non sembra arrestarsi. Ma la prossima sfida si chiama Venezia, non si può sbagliare
LECCE - La spirale negativa in cui è piombato il Lecce non sembra arrestarsi. L’obiettivo della squadra giallorossa, al rientro dalla sosta, era quello di porre fine al trend negativo, malgrado dall’altra parte del campo ci fosse la Roma, numeri alla mano la squadra più in forma della serie A negli ultimi mesi. Invece, contro la formazione capitolina è arrivata la quinta sconfitta consecutiva, che ha dato seguito a una crisi di risultati che adesso non fa altro che aumentare la tensione e il timore nella corsa salvezza. Le lunghezze sul terzultimo posto occupato dall’Empoli sono appena due e con otto partite da giocare il margine d’errore è diventato nullo.
Il Lecce non può tuttavia disunirsi e malgrado la delusione per la sconfitta di misura incassata contro la Roma deve salvare quanto di buono fatto vedere nella sfida del «Via del Mare». Scindendo il risultato dalla prestazione, non può dirsi che i salentini non abbiano dato fondo alle loro energie per provare a ottenere un risultato positivo. La dimostrazione? Gli applausi dello stadio al triplice fischio finale e l’incoraggiamento in vista delle prossime sfide. Segnale di maturità da parte di un tifo consapevole che ci sarà da soffrire ma ben disposto a farlo al fianco di una squadra combattiva. Il rammarico per la squadra di Marco Giampaolo sta nel non essere riuscita a portare dalla sua gli episodi. Non sono mancate le palle gol da entrambe le parti, in una sfida che soprattutto nella ripresa sembrava davvero aperta a ogni risultato. Ma il Lecce è venuto meno nei dettagli ed è stata sufficiente una piccola sbavatura per incassare il ko. Non senza qualche polemica per la sbracciata di Dovbyk decisiva per il gol, su cui lo stesso Giampaolo ha avuto non poco da recriminare nel post partita.
Eppure, non mancano gli spunti da cui ripartire. Sicuramente al Lecce non è mancato lo spirito, quello che era talvolta venuto meno nelle precedenti uscite in cui erano arrivati gli altri ko. La squadra vista contro la Roma, infatti, è stata ben diversa rispetto a quella del secondo tempo contro il Milan o del primo tempo con il Genoa. La chiave, in tal senso, sta nel trovare la continuità di prestazioni, un tallone d’Achille per i salentini nel corso di tutto questo campionato connotato da alti e bassi. Quanto alle individualità, l’ultimo incontro di campionato ha segnato dei rientri importanti, su tutti quello di Kialonda Gaspar. Il difensore centrale angolano si era infortunato gravemente al ginocchio proprio nella partita d’andata contro la formazione capitolina. Al rientro in campo dal primo minuto ha dato buoni segnali di solidità in fase difensiva, rendendosi protagonista di ottime chiusure e spiccando per la sua forza nel gioco aereo in entrambe le fasi. Il suo ritorno a buoni livelli è certamente un fattore importante in questo decisivo spicchio finale di stagione. Buona anche la prova di Ylber Ramadani, un po’ scomparso dai radar nelle ultime settimane. Il centrocampista albanese è un elemento di personalità che in una fase così importante del campionato può fare la voce grossa nelle sfide con gli avversari. Le sue parole nel post-partita sono state d’altronde emblematiche dell’attaccamento del gruppo e della voglia di conquistare la salvezza: «Mancano otto partite da qui alla fine del campionato, dobbiamo restare uniti creando il giusto spirito. Non vogliamo farci sfuggire questa salvezza, dalla prossima partita non si dovrà più parlare, bisognerà solo pensare a scendere in campo per fare un risultato positivo».
Il prossimo incontro, in tal senso, rappresenta uno snodo cruciale per il campionato del Lecce. Domenica al «Via del Mare» arriverà il Venezia, in uno scontro diretto salvezza in cui la posta in palio è davvero alta. Per la squadra di Eusebio Di Francesco sarà una delle ultime chiamate per riagganciare il treno salvezza e accorciare le distanze dalle rivali. Per il Lecce sarà l’occasione per provare a tirarsi un po’ su dalle parti basse della classifica e ritrovare fiducia e morale con un risultato positivo, dopo settimane di sconfitte e prestazioni deludenti. Vincere non significherebbe certamente salvarsi, ma un risultato negativo farebbe sprofondare i salentini nel baratro. Inizia così una settimana delicata, che può dire tanto su quel che sarà il futuro dei giallorossi.