L'intervista
Kallon fa già il «barese» sognando la serie A: «Il più in alto possibile»
Uno dei volti nuovi dall'esordio positivo: «Non giocavo da parecchio e non sono al top. Posso migliorare negli scatti e nel dribbling ma la prima è stata fantastica»
BARI- L’esordio di Yayah Kallon con la maglia del Bari? Una scossa elettrica, ecco la definizione più efficace. L’esterno della Sierra Leone non ha giocato, tecnicamente, una grande partita ma ha saputo incidere nello sviluppo della gara grazie alla sua fisicità. Niente paura di prendere iniziativa, di cercare l’uno contro uno, di «spaccare» le difese avversarie con un’infinità di scatti. Promosso, insomma. Con la sensazione, fortissima, che Yayah abbia ampissimi margini di crescita. A 360°.
Kallon, buona la prima. L’assist per il raddoppio di Nasti, una bella giocata.
«Segnare piace a tutti, per chi gioca in attacco ancora di più. Ma da quando giocavo nella Primavera del Genoa mi è sempre piaciuto servire i compagni e aiutare la squadra. E ricordo che questo era oggetto di confronto con gli allenatori che mi spingevano a cercare con maggiore convinzione la porta. Diciamo che, in effetti, posso fare di più».
La sua prestazione contro la Ternana è stata valutata positivamente da media e tifosi. Cosa ancora non si è visto di Kallon?
«Penso di poter fare meglio in tutto. I miei punti di forza sono il dribbling e la velocità. Sono arrivato qui con poco minutaggio ed è chiaro che la condizione non possa essere al massimo. Spero di poter avere altre occasioni in modo da poter raggiungere il top in tempi brevi».
Lei ha già all’attivo una ventina di presenze in serie A. Cosa pensa che possa rappresentare per la sua carriera questa esperienza a Bari?
«Sicuramente è una grande opportunità. Il Bari me l’ha data e sta a me sfruttarla. Posso dimostrare che a questi livelli ci sono e mi piacerebbe poter contribuire a riportare il Bari dove merita. Questa è una grande piazza. E per fare questo devo dimostrare ogni giorno di meritare l’opportunità che mi è stata data».
Lei viene da Verona dove ci sono Folorunsho e il diesse Sogliano, entrambi ex biancorossi. Hanno provato a spingerla verso Bari?
«Sogliano, no. Michael sì. Appena si è saputo che avevo parlato con Polito mi ha detto che Bari è una bellissima piazza. Ma non mi ha condizionato perché io avevo già deciso di accettare».
I club hanno a lungo sulla formula del suo ingaggio e alla fine s’è scelto il prestito secco. Il suo procuratore, però, ha parlato di una «promessa». Può dirci qualcosa in merito? E quanto lei pensa di poter incidere nella scelta a fine stagione?
«Io e il procuratore siamo padre e figlio. Abbiamo scelto Bari perché siamo convinti che qui si possano vivere mesi importanti. E poi cerchiamo sempre di puntare su piazza in cui si vive bene».
Come procede il suo inserimento nel gruppo?
«Benissimo, direi. Sono stato accolto benissimo sin dal primo giorno. Prima di venire qui in conferenza sono stato a pranzo con alcuni compagni. Tutto alla perfezione».
Nella partita di esordio Marino l’ha schierata a destra. In quali altri ruoli sente di poter essere all’altezza?
«Nella mia migliore stagione, ai tempi della Primavera, l’allenatore mi dava piena libertà di movimento. Mi piace andare a prendere la palla qualche metro più indietro e anche attaccare la profondità».
Che idea ha del campionato di serie B?
«Mi piace seguirlo, nella passata stagione ho visto tante partite tra cui Bari-Genoa. E quest’anno mi sono goduto la sfida in casa della Samp. Bari ha un pubblico fantastico e per me è stato bellissimo potermi esibire al “San Nicola”, sempre carico di entusiasmo. Io e i miei compagni vogliamo chiudere la stagione il più in alto possibile».
Genoa e poi Bari, città di mare.
«Un dettaglio non indifferente. Quando ero a Verona e avevo un giorno libero scappavo sempre a Genova. Mi piaceva l’atmosfera, la gente e anche il mare. Che, tra l’altro, c’è anche in Sierra Leone, il mio paese, ed è bellissimo».