Serie C

Calcio Foggia, adesso avanti tutta il campionato... ricomincia

Raffaele Fiorella

Il presidente Canonico: «Un punto in meno dell'anno scorso, ma la classifica è più corta»

FOGGIA - Pochi giorni al gong di un 2023 vissuto sulle montagne russe, fra alti e bassi, vittorie insperate, delusioni cocenti e il ritorno in B sfiorato nelle contestate finali playoff col Lecco. Il Foggia si guarda indietro ma la mente è proiettata al 2024. La sosta di campionato, in Serie C, consente di tracciare il bilancio del girone d’andata, fissare gli obiettivi per l’anno nuovo, fare il punto della situazione a tutto tondo, sul momento tecnico e societario del club.

«Auguro a tutti i foggiani di trascorre delle buone festività e spero che il 2024 ci regali qualche soddisfazione in più - l’auspicio del presidente rossonero Nicola Canonico -. Noi non molliamo. Il Foggia è duro a morire. Lavoreremo in questi giorni per organizzare al meglio la ripresa delle attività, oltre che per stabilire come muoverci sul mercato. Poi, alla fine della stagione regolare, tireremo le somme. Alla città chiedo di stare più unita, stretta attorno alla squadra soprattutto nei momenti di difficoltà. In questo i ragazzi delle curve sono un esempio: ho condannato duramente i disordini di Taranto e Caserta, ma li apprezzo per la coerenza con cui seguono e supportano la squadra sempre, per l’amore che ci mettono. Vorrei che tutta la città avesse questo spirito, e che ci fosse meno allarmismo: non fa altro che esasperare il clima attorno ai giocatori, minarne la tranquillità».

Battendo 2-1 il Monterosi allo Zaccheria nel turno pre-natalizio, il Foggia ha chiuso la prima metà del campionato di Serie C al decimo posto, in fondo alla zona playoff. «Non sono contento di com’è andato il girone d’andata, comunque abbiamo 1 solo punto in meno rispetto a quanto fatto l’anno scorso dopo 19 giornate - osserva Canonico -. Il tempo per risalire, migliorare c’è tutto. La classifica è corta, a parte la lotta per il primo posto, che vede in questo momento la Juve Stabia davanti a tutte con un buon vantaggio sulle più immediate inseguitrici. Il calcio non è una scienza esatta, vive di variabili incontrollabili. Io da imprenditore sono abituato sempre a cercare di crescere. Il primo anno abbiamo chiuso il campionato al settimo posto e siamo stati eliminati al primo turno nazionale dei playoff. L’anno scorso siamo arrivati quarti e poi ci siamo spinti fino alle finali playoff. Cercheremo di fare qualcosa di positivo anche quest’anno». Apportando, a cominciare dal mercato di gennaio, i correttivi necessari. «Nel calcio è naturale commettere degli errori, solo chi non opera non sbaglia - sottolinea il patron del club dauno -. In questi giorni faremo le opportune valutazioni su come intervenire per potenziare l’organico. Di sicuro il Foggia ha bisogno di una punta. In estate avevamo l’accordo con Ferrate, poi il procuratore ha preferito mandarlo a Benevento per fargli guadagnare qualche spicciolo in più. Beretta è un convalescente perenne, e sono molto arrabbiato di questo. Ma va anche sfatato il falso mito per cui per vincere un campionato serve il bomber da 20 gol l’anno. La Juve Stabia è prima senza cannonieri, ma grazie ad una difesa di ferro».

Per ora, dopo l’esonero di Cudini, l’orientamento è continuare con il tecnico della Primavera Olivieri, supportato da Vacca, che studia da allenatore ispirandosi al suo maestro De Zerbi. «Antonio è solo un calciatore della squadra, ben voluto da tutti perché è un leader che sa farsi apprezzare - precisa Canonico - Cudini aveva cominciato bene la stagione, poi qualcosa si è inceppato nello spogliatoio. La squadra si è espressa a favore di questa soluzione interna, si sente più tranquilla ora, per cui potremmo continuare su questa strada. Naturalmente molto dipenderà dai risultati: se ci saranno difficoltà da questo punto di vista, da gennaio in poi, dovremo intervenire e scegliere un nuovo allenatore. Delio Rossi? L’ho incontrato per un caffè perché siamo rimasti in ottimi rapporti. Non gli ho mai chiesto di tornare alla guida del Foggia, perché a giugno ha spiegato chiaramente le ragioni per cui non se l’è più sentita di continuare. Ho grande stima e rispetto nei suoi confronti: ci ha fatto vivere ai playoff emozioni uniche, con ventimila spettatori allo Zaccheria nelle gare clou. Gli sarò sempre grato per questo».

Sfumata intanto la trattativa per il passaggio della società al gruppo rappresentato dal commercialista cerignolano De Cosmo, Canonico tira dritto per la sua strada: «Credo che qualche imprenditore sia venuto meno strada facendo, per cui il gruppo non è stato più in grado di portare a conclusione la trattativa - spiega il presidente del Foggia -. Vado avanti io, non ci sono alternative al momento. Dopo le Feste incontrerò la sindaca e avremo un confronto a 360 gradi. La società aveva 2,2 milioni di debiti quando l’ho rilevata, e in due anni e mezzo ho investito più di 3 milioni. Avevo garantito almeno 3 anni alla guida del club, sto rispettando il patto. Ho fatto scelte impopolari, come quando c’è stato il divorzio da Zeman, e sono stato “massacrato” di critiche, eppure poi abbiamo sfiorato la B. Fin quando ci sarò io, il Foggia non fallirà e non avrà problemi ad iscriversi al campionato. In trent’anni non ho mai fatto fallire un’azienda. Vorrei però - conclude il patron - che la si smettesse di raccontare continuamente falsità sul mio conto. Quando si vince è merito di qualcun altro, quando si perde è solo colpa di Canonico. Sono stanco di essere trattato sempre da capro espiatorio».

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