Il caso

Palla toccata dall'arbitro, rimane sub judice Pisa-Bari

Ricorso per il presunto errore tecnico del direttore di gara

BARI - Dopo il ricorso del Pisa, il giudice giudice sportivo di serie B non ha omologato il risultato della partita con il Bari, valida per la 34/a giornata di campionato.

L'incontro era stato vinto 2-1 dal Bari all’Arena Garibaldi, con un rigore realizzato al 90', ma secondo la squadra di casa l'arbitro sarebbe stato colpito dal pallone prima che questi finisse sulla mano di un difensore, causando il penalty.

Una situazione che, a giudizio del Pisa, avrebbe dovuto indurre l’arbitro a fermare il gioco e questo si configurerebbe come un errore tecnico che dovrebbe portare alla ripetizione della gara. La decisione in merito sarà presa tra qualche giorno dopo nuove valutazioni e aver sentito l’arbitro. 

Tutto ruota attorno all’interpretazione dell’episodio finale da cui è scaturito il 2-1 del Bari su rigore trasformato da Antenucci al 90' Il regolamento in questo caso prevede che il gioco vada fermato se la palla entra in porta, se modifica il possesso da parte delle squadre o se causa l’inizio di una promettente fase d’attacco. In questo caso l’arbitro Colombo non ha fermato il gioco perché ha ritenuto che il pallone sia sempre rimasto nel possesso pugliese e che da quel tocco non sia poi scaturita un’azione promettente.

Il Pisa ritiene invece che il tocco dell’arbitro abbia innescato un’azione d’attacco promettente da cui poi è scaturito il rigore concesso al Bari. Il dg nerazzurro Corrado nel dopopartita aveva invocato un passo indietro da parte del mondo arbitrale: «Sarebbe bello vedere per una volta quel mondo ammettere l’errore tecnico. Sarebbe un grande segnale». E il tecnico del Pisa D’Angelo aveva rincarato la dose: «Colombo si è dimostrato più bravo come calciatore che come arbitro».

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