L'intervista
Bonato: «Tra Lecce e Cremonese partita tirata fino all'ultimo»
Il direttore sportivo della formazione lombarda analizza: campionato molto equilibrato
«Tra Lecce e Cremonese, mi aspetto una gara tirata e molto combattuta. I salentini vorranno vincere per riscattarsi immediatamente dopo la sconfitta subita a Brescia, ma noi siamo decisi ad ottenere un risultato positivo. Il Lecce farà leva sulla qualità di molti dei suoi interpreti, mentre noi punteremo sull’organizzazione di gioco e sulle buone caratteristiche che abbiamo a disposizione». È così che Nereo Bonato, direttore sportivo della Cremonese, mette a fuoco la sfida tra la compagine allenata da Eugenio Corini e la formazione lombarda, in cartellone domani, alle 19, al Via del Mare.
Che impressione le ha fatto il Lecce visto all’opera a Brescia?
«Il 3-0 finale è bugiardo, in quanto è stato un match equilibrato, tra due compagini attrezzatissime, entrambe reduci dalla retrocessione dalla massima serie. La prima rete realizzata dalle “Rondinelle” ha indirizzato l’incontro, ma a “spaccarlo” sono stati altri due episodi. Mi riferisco al gol annullato ai salentini, che avrebbe permesso loro di portarsi sull’1-1 in un momento nel quale stavano profondendo il massimo sforzo per pareggiare, ed al raddoppio dei padroni di casa, giunto poco dopo. Ciò che è accaduto in seguito, soprattutto nei minuti finali, è stato una conseguenza».
Come valuta l’avvio della Cremonese?
«Non è stato certo brillantissimo, se si considera che abbiamo inanellato due pareggi ed una sconfitta, ma siamo solo all’inizio. Ci sta che ci siano dei meccanismi ancora da oliare e che si debba crescere, come singoli e come collettivo. La partita con il Lecce si preannuncia difficile, in quanto ce la vedremo con un team molto forte, ma siamo pronti a dare il meglio, decisi a far bene».
Nelle prime 3 gare la Cremonese ha realizzato un solo gol. Avete dei problemi in fase di finalizzazione?
«I numeri sembrerebbero dire questo, ma è prematuro giungere a delle conclusioni. Il cammino da compiere è molto lungo. C’è il tempo per progredire».
Quali indicazioni sono emerse dalle prime tre giornate del torneo cadetto?
«Che l’equilibrio regna sovrano, come del resto accade sempre in B in tutte le stagioni. Basti pensare che esattamente la metà delle squadre in lizza, dieci su venti, non ha ancora vinto la prima partita. Ci sono 5-6 formazioni sulla carta più forti e più quotate delle altre, che sono alla ricerca del proprio volto migliore, ma c’è comunque un livellamento ed è verso l’alto. Ci sarà bagarre ad ogni turno di campionato».
Pensa anche lei, come molti addetti ai lavori, che quello 2020/2021 è il campionato cadetto più competitivo degli ultimi anni?
«Questo lo chiarirà il campo. Ragionando a tavolino, però, le tre retrocesse sono tutte di grande spessore, con Brescia e Spal che hanno cambiato poco rispetto alla A, due neopromosse come Monza e Reggina che hanno investito tanto e le altre due, il Vicenza e la Reggiana, che dispongono di buoni numeri. Né è possibile tralasciare le compagini che erano in B nel 2019/2020, la maggior parte delle quali si sono rinforzate».