serie A
Lecce, il botteghino piange un milione di euro in meno
Lo stadio vuoto complica la corsa salvezza, ma la squadra è supercompatta
LECCE - Sarà di circa un milione e centomila euro il mancato introito del Lecce ai botteghini se, com’è previsto in questo momento, la formazione giallorossa dovrà disputare le restanti partite casalinghe a porte chiuse. L’importo è relativo solo alla mancata vendita dei biglietti.
A questa somma bisognerà aggiungere la quota abbonati che si riferisce ai 6 match interni ancora in cartellone, che il club di via colonnello Costadura potrebbe dovere restituire ai tifosi che hanno sottoscritto la tessera per l’intera stagione e che, ad oggi, hanno potuto vedere solo 13 partite su 19. Detta quota ammonta a circa un milione e quattrocentocinquantamila euro. A tale proposito, però, moltissimi supporter della compagine salentina hanno già fatto sapere di non volere alcun ristoro.
Nelle 13 sfide sin qui andate in scena al Via del Mare, il Lecce ha potuto contare sulla presenza di 302.844 spettatori complessivi, dei quali 59.016 paganti.
I sostenitori che hanno acquistato i tagliandi al botteghino, online o nelle rivendite autorizzate hanno raggiunto il numero massimo negli incontri con la Juventus, con 7.828 presenze, con la Roma, con 7.281, e con l’Inter, con 7.203. Mentre il numero minimo è coinciso in quelli con l’Udinese, con 2.558, e con l’Atalanta, con 2.581. Con gli orobici, però, il team diretto da Fabio Liverani è andato in campo già nel periodo in cui era in atto la pandemia.
L’incasso complessivo, tra quota abbonati e biglietti, è stato di 5.376.762 euro, dei quali 2.274.958 euro relativi alla vendita dei tagliandi.
Questo significa che, mediamente, 4.540 supporter del complesso salentino hanno acquistato il biglietto, portando nelle casse della società 174.997 euro a match.
Se le sei sfide interne ancora in calendario dovranno essere disputate tutte senza la presenza di pubblico, non saranno venduti 27.240 biglietti e, conseguentemente, il Lecce non potrà contare su un introito complessivo di 1.049.980 euro.
Un analogo calcolo va ripetuto per gli abbonati, la cui quota, in termini economici, ammonta a 238.600 euro a match che, moltiplicata per le sei gare casalinghe ancora in programma, porta alla somma totale di 1.431.601 euro.
Il dato relativo alla mancata vendita dei tagliandi, tra l’altro, tenderebbe a crescere se, com’è accaduto sino ad ora, il Lecce dovesse riuscire a lottare sino in fondo per la permanenza nella massima serie, cosa che richiamerebbe più tifosi, soprattutto in occasione delle sfide decisive.
Nelle 13 partite giocate al Via del Mare nei primi 26 turni, il record di presenze è stato stabilito in occasione del confronto con la Juventus, con 26.591 spettatori, dei quali 7.828 paganti, nonostante il prezzo dei biglietti più elevato previsto in estate per i match con le big. A ruota, seguono la gara Lecce-Roma, con 26.044 spettatori, e quella con l’Inter, con 25.966. L’incasso record è stato ottenuto nella sfida con la “Vecchia Signora”, con 884.490 euro, seguito da quello fatto registrare contro i nerazzurri diretti all’ex Antonio Conte con 827.650 euro.
Il minimo di presenze sugli spalti è coinciso con la gara Lecce-Udinese, con 32.321 spettatori ed un incasso di 293.487 euro. L’introito complessivo è stato di poco inferiore in occasione di Lecce-Atalanta, con 292.966 euro, ma con 21.344 presenze.
Sul fronte della squadra, Marco Mancosu e compagni hanno continuato ad allenarsi ieri ad Acaya.