la rapina

San Pietro Vernotico, fanno esplodere il postamat ma poi fuggono a mani vuote

fabiana agnello

Ennesimo assalto notturno con la tecnica della «marmotta». Ingenti i danni all’ufficio

Non è escluso che gli autori dell’assalto nella notte tra giovedì e venerdì allo sportello postamat di piazza Giovanni Falcone, di San Pietro Vernotico, siano gli stessi criminali che da qualche mese stanno mettendo a segno, da nord a sud della Puglia, diversi colpi analoghi. Il raid dell’altra notte però non è stato fruttuoso, la struttura non ha ceduto e i malviventi sono fuggiti senza bottino. Anche se i danni all’ufficio postale sono ingenti: i detriti sono arrivati vicino al bar di fronte e davanti all’ingresso della stazione. La tettoia esterna si è deformata a causa dell’esplosione, i vetri delle finestre dell’intero prospetto dello stabile sono andati in frantumi.

Sul posto, intorno alle 3 si sono recati i carabinieri della locale stazione e i vigilanti della Cosmopol che hanno udito due boati nella zona. Il nucleo investigativo dei carabinieri di Brindisi è poi intervenuto per i rilievi. I malviventi, come negli altri casi accaduti di recente, hanno utilizzato la tecnica della marmotta, che fa registrare da qualche anno a questa parte un aumento preoccupante del fenomeno in tutta Italia.

La «marmotta» in questione è un contenitore in metallo con all’estremità una sorta forma di cono, capace di contenere sino a mezzo chilo di polvere da sparo. All’estremità opposta si trova invece la miccia, che viene azionata dopo averlo inserito nella fessura precedentemente scavata nello sportello Atm utilizzando il trapano. I malviventi non devono quindi far altro che mettersi al riparo e, dopo l’esplosione, fare razzia del denaro.

E sono esattamente le scene immortalate dalle videocamere prima che i ladri facessero brillare lo sportello automatico. Che, tuttavia, non ha ceduto costringendoli a fuggire a mani vuote.

«Proprio pochi giorni fa San Pietro Vernotico ha avuto l’onore di ospitare la celebrazione di San Michele Arcangelo, patrono della polizia di Stato, alla presenza di tutte le forze dell’ordine e delle più alte autorità del territorio» ricorda il sindaco Marialucia Argentieri, impegnata nell’ultimo anno a dare conforto e forza ai propri concittadini a seguito dei molteplici eventi criminosi che si sono verificati sul territorio e per i quali il Comune si è costituito parte civile nel processo.

«Teniamo alta l’attenzione e un grazie sentito ai carabinieri della stazione guidati dal comandante Vincenzo Corianò per il tempestivo intervento, la professionalità e la costante dedizione al presidio del territorio».

Anche a seguiro di quest’ultimo episodio di criminalità ora si spera davvero che entro la fine dell’anno possa essere inaugurato l’atteso Commissariato di polizia.

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