il caso
Brindisi e le false assunzioni, nel «giro» anche due sanitari: promesso un posto di lavoro nella ditta di pulizie
S’indaga dopo la rissa fuori dall’ospedale Perrino scoppiata per una presunta truffa di un ausiliario Sanitaservice
BRINDISI - Non solo gli sarebbe stata consegnata una divisa da lavoro dietro un presunto versamento di 2mila euro, ma chi avrebbe dovuto essere assunto in una società appaltatrice dell’Asl che fornisce il servizio di pulizie, sarebbe stato sottoposto anche agli esami del sangue per valutare l’idoneità alla mansione.
È quanto sarebbe emerso dalle dichiarazioni di due persone e dalle prime fasi dell’attività di indagine, condotta dai poliziotti della Questura di Brindisi, che stanno scavando nei fatti relativi alla rissa - con accoltellamento - scoppiata nel parcheggio interno dell’ospedale Perrino di Brindisi il 23 luglio scorso - tra un ausiliario di Sanitaservice e due persone. Tutti e tre i soggetti coinvolti sono indagati a piede libero per il reato di rissa aggravata.
Quel giorno, dopo le 13, l’ausiliario avrebbe iniziato un’accesa discussione con due persone, finita poi in calci e pugni, e con qualcuno dei tre che avrebbe impugnato un coltello ferendo alle mani il rivale. Il motivo sarebbe la promessa di assunzione nella ditta di pulizie non mantenuta.
Addirittura, sarebbero coinvolti anche un medico e una infermiera, parente dell’ausiliario di Sanitaservice, che avrebbero raccolto i campioni di sangue per analizzarli ai fini della presunta assunzione.
I condizionali sono dovuti perché le indagini degli investigatori sono ancora in corso e perché tutte le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti dovranno trovare conferme.
L’assunzione sarebbe dovuta avvenire nella società di pulizie Colser, la stessa coinvolta nello scandalo dell’audio di un sindacalista-politico che qualche tempo fa sulle chat di Whatsapp confidava a un’aspirante lavoratrice di aver già fatto assumere quattro persone. Va specificato che nessuna prova è stata al momento raccolta su ipotetiche connivenza della Colser o della Sanitaservice, che risultano estranee ai fatti.
Permane un dubbio, tuttavia, su meccanismi e dinamiche delle assunzioni che gravitano attorno alla sanità brindisina. Un tema che rende oggi quantomai necessario intervenire. Rispetto all’affidamento da parte dell’Asl del servizio di pulizia, alcuni sindacati stanno proclamando lo stato di agitazione in mancanza di un business plan che avrebbero dovuto presentare l’azienda sanitaria e la Regione Puglia sui costi che comporterebbe l’internalizzazione del servizio di pulizia nelle strutture sanitarie provinciali. Quella di Brindisi è tra l’altro l’unica Asl non in linea, in termini di inquadramento professionale dei lavoratori del settore, con quanto accade nelle altre province, dove il servizio risulta internalizzato.
Il contratto con la Colser scade il 31 ottobre prossimo e a oggi, ogni tentativo di cambiare le cose si è rivelato infruttuoso.