In Salute

Brindisi, lo studio: i pazienti senza milza più vulnerabili al Covid 19

Il coordinatore del gruppo di ricerca è l’epidemiologo Asl Brindisi Bianchi

BRINDISI - I pazienti nati senza milza o ai quali è stata asportata chirurgicamente in seguito a patologie o traumi (asplenici e iposplenici) sono particolarmente vulnerabili alle complicanze da Covid-19. È quanto mette in evidenza un recente studio scientifico, promosso e realizzato dal dipartimento di Prevenzione dell’Asl Brindisi e pubblicato sulla rivista internazionale Vaccines.

«La milza - spiega il coordinatore del gruppo di ricerca l’epidemiologo Francesco Paolo Bianchi - svolge un ruolo cruciale nel sistema immunitario. L’assenza o la riduzione della sua funzione indebolisce le difese dell’organismo, limitando la capacità di eliminare efficacemente i batteri e i virus. Il nostro studio dimostra che ciò si traduce in un rischio maggiore di ospedalizzazione e di complicanze gravi in caso di infezione da Sars-CoV-2, con esiti potenzialmente fatali». Anche in ragione di questo studio il direttore del dipartimento di Prevenzione, Stefano Termite, si legge in una nota dell’Asl, invita «tutti i residenti splenectomizzati a recarsi negli uffici vaccinali per verificare il proprio status immunitario».

«È fondamentale - riferisce Termite - mantenere aggiornate le vaccinazioni, inclusi i richiami, per prevenire infezioni gravi e proteggere la salute di questa popolazione a rischio. Il pericolo non riguarda soltanto il Covid-19: i pazienti asplenici o iposplenici necessitano anche di una profilassi adeguata contro diverse patologie vaccino-prevenibili, quali meningiti, polmoniti e sepsi».

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