il problema

«Brindisi capitale della cultura: e come fare con il museo Ribezzo a corto di personale?»

nicola bellanova

Il Cobas minaccia: «Ci incateneremo sotto la sede della Regione». La richiesta è del tempo pieno per i dipendenti della Santa Teresa

BRINDISI - Le lavoratrici della Santa Teresa impiegate part time per i servizi nel museo Ribezzo si incateneranno, in segno di protesta, sotto la sede della Regione Puglia per scrollare l’apatia che regna attorno a una situazione che si ripercuote anche sui servizi culturali cittadini. Il Cobas ha ufficialmente aperto la vertenza con la dichiarazione dello stato di agitazione a cui seguiranno altre azioni. Bobo Aprile, segretario del Cobas di Brindisi, non fa sconti in una partita di ampio respiro che interessa l’intera città, anche nell’ottica della candidatura di Brindisi a capitale italiana della cultura. «La questione è delicata - afferma Aprile - perché il personale della Santa Teresa non è sufficiente, specie perché recentemente sei dipendenti sono andati in pensione e ci sono due consulenti con partita iva. È una situazione che si trascina da anni: queste persone continuano a svolgere in condizioni precarie un servizio importante. La soluzione sarebbe il tempo pieno per le dipendenti della Santa Teresa, e può essere trovata mediante una nuova attenzione della Regione Puglia per il museo di Brindisi, assolutamente trascurato nel corso degli anni».

La partita, quindi, si sposta nel capoluogo regionale, e finalmente qualcosa si muove: «Ho ricevuto la telefonata di Luigi Caroli e l’interessamento di altri consiglieri regionali - continua Aprile -. La questione è arrivata anche direttamente sulla scrivania di Michele Emiliano. Ma non ci fermiamo: siamo in stato di agitazione e andremo a Bari a incatenarci sotto la sede della Regione».

La questione, come evidenzia lo storico rappresentante del Cobas, interessa tutte le istituzioni: «Spero che nel cammino a capitale della cultura si trovi una soluzione per il museo - sostiene -, perché è uno strumento molto importante per lo sviluppo della città, visto che tantissimi stranieri frequentano il sito di piazza Duomo. È un paradosso: servirebbe qualche unità in più e invece stiamo qui a lottare per evitare altri tagli. Pur essendo tra i più importanti musei della Regione, è quello con meno personale».

A prescindere dalle azioni a titolo di sigla sindacale, Aprile chiama all’appello le istituzioni locali: «Invitiamo il sindaco, Giuseppe Marchionna, unitamente al presidente della Provincia, Toni Matarrelli, a farsi portavoce nelle opportune sedi regionali a difesa delle istanze di un luogo dove è ben rappresentata la nostra storia ultra-millenaria, che garantisce evidenti ricadute culturali, turistiche e sociali».

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