A Ceglie Messapica
Operaio Arif morto, i sindacati: «C'è il timore che la squadra fosse sottodimensionata». «Ora basta con queste stragi»
Dopo la tragedia: «Un’altra famiglia che piange disperata la vita di un genitore»
BARI - «Abbiamo il timore che la squadra fosse sottodimensionata ma attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini per poterne stabilire con certezza dinamiche e responsabilità. Un’altra vittima di lavoro, un’altra famiglia che piange disperata la vita di un genitore impegnato a fare il proprio dovere, con responsabilità ed abnegazione, sul proprio posto di lavoro».
Lo scrivono in una nota le segreterie territoriali di Brindisi di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil in riferimento alla morte del 66enne operaio dell’Arif, Mario Rutiglio, avvenuta ieri nel Brindisino nelle campagne di Ceglie Messapica durante le attività di spegnimento di un incendio.
«Quante altre lacrime, quanta sofferenza - aggiungono - e disperazione dobbiamo continuare a soffrire prima di scrivere la parola fine?. La sicurezza e la formazione costituiscono la premessa essenziale per una seria politica preventiva per un lavoro svolto in sicurezza. Analogamente una legge speciale per i crimini da infortunio sul lavoro non può più essere rinviata».
«Ci uniamo - prosegue la nota - al dolore della famiglia in uno con tutti i colleghi forestali della Provincia di Brindisi ed in attesa di avere informazioni dettagliate su cause, circostanze e responsabilità, abbiamo, in uno con le segreterie regionali, richiesto un incontro urgente all’assessorato regionale dell’agricoltura ed al direttore regionale Arif».
«Una giornata di grande dolore: sono sentitamente vicino ai familiari e alla comunità di Ostuni per la perdita di Mario Rutiglio, l’operaio dell’Arif morto durante le operazioni di spegnimento di un incendio». Lo dichiara in una nota il commissario regionale e deputato di Forza Italia, Mauro D’Attis. «Un uomo coraggioso, che ha perso la vita sul posto di lavoro proprio per mettere in sicurezza la comunità. A nome di tutta Forza Italia Puglia - aggiunge - esprimo il nostro profondo cordoglio».
LE REAZIONI
«E' un dolore immenso quello che condivido con la famiglia di Mario Rutiglio e con tutto il personale dell’Arif. Mario ha pagato un prezzo troppo alto, perdendo la sua vita dopo un’esistenza fatta di sacrifici e amore per la sua famiglia. Mario amava il suo lavoro: la città di Ostuni perde un uomo esemplare. Oggi piangiamo una persona mite e generosa». Lo dichiara in una nota l’eurodeputata del Movimento Cinque Stelle, Valentina Palmisano, dopo la morte ieri nel Brindisino dell’operaio dell’Arif Mario Rutiglio mentre era in corso un incendio. La salma dell’uomo è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa di ulteriori accertamenti. Le indagini per ricostruire l’accaduto sono coordinate dalla procura di Brindisi e condotte da carabinieri e Spesal. «Una morte assurda in circostanze drammatiche con i vigili del fuoco, il personale dell’Arif e gli altri volontari che cercavano -aggiunge l’eurodeputata- di preservare il nostro territorio dall’ennesimo incendio. Il sacrificio di Mario dovrà essere ricordato per sempre».
«Una nuova tragedia si compie nelle campagne di Ceglie Messapica, in Puglia. Si continua a morire sul lavoro, sono morti che non possiamo accettare. Non è possibile che un lavoratore si debba recare al lavoro e non debba avere la certezza che poi si torni a casa dai propri cari». Lo affermano in una nota Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia e Luigi Lonigro, segretario generale della Fp Cgil Puglia in riferimento alla morte di un dipendente dell’Arf travolto ieri dal tronco di un albero durante le operazioni di spegnimento di un incendio.
«In questo 2024 - aggiungono - purtroppo stiamo assistendo ad un incremento delle morti sul lavoro. È evidente che qualcosa non quadra, sicuramente non si presta la giusta attenzione alla sicurezza sul lavoro. Mario Rutiglio era un lavoratore esperto, era prossimo alla pensione e ora non tornerà più a casa. In queste ore, affranti dal dolore, ci rincorre incessantemente un quesito: ma era proprio necessario impiegare sul campo un lavoratore alle soglie della pensione in una attività particolarmente pericolosa come può essere quella di intervenire in occasione di un incendio? Siamo convinti che un lavoratore prossimo alla pensione non abbia le stesse capacità di reazione di colleghi più giovani». «Forse un pò tutti - concludono - dovremmo interrogarci su quali nuove misure adottare per mettere al riparo i lavoratori da rischi mortali, come quello che è accaduto a Mario».
«L'ennesimo incidente mortale, in questo caso di un operaio forestale, aumenta l’inaccettabile contabilità delle vittime sul lavoro e ci riporta alla necessità improrogabile di porre in essere tutte le azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro». Lo afferma in una nota Gabriele De Gasperis, Segretario Uila Nazionale in relazione alla vicenda di Mario Rutiglio, l’operaio dell’Arif morto ieri durante le operazioni di spegnimento di un incendio.
«Nel manifestare la nostra vicinanza alla famiglia ed ai colleghi - aggiunge - il dolore di questa ennesima morte ci porta a ribadire con ancora più forza le nostre richieste, a partire dal rinnovo del CCNL di settore, per un impegno sempre più serio nella formazione dei lavoratori e per una sempre più attenta organizzazione del lavoro. In un’Italia vessata dalla siccità e dagli incendi dobbiamo pretendere una reale politica di investimenti nella forestazione a partire dalla sicurezza e per una dotazione di personale adeguata». Il nostro collega è caduto sul lavoro quando mancavano pochi mesi alla sua pensione, ed in questo senso il tema del turn-over, così come del riconoscimento per i lavoratori forestali della disciplina dei lavori disagiati e gravosi, è sempre più centrale per impedire che quello che è accaduto si ripeta». Nella stessa nota intervengono anche Pietro Buongiorno, segretario generale Uila Puglia che chiede «il massimo sforzo nel contrastare il fenomeno delle morti bianche» e Luigi Vizzino, segretario generale Uila Brindisi.