sanità

Brindisi, le carenze del Perrino. A radiologia Amati tuona: «Solo slogan e promesse»

Sono passati 108 giorni e nessuna soluzione per «Interventistica». Un provvedimento interaziendale per portare nel capoluogo radiologi interventisti in grado di formare quelli attualmente in servizio

BRINDISI - «Sulla radiologia interventistica del Perrino di Brindisi ancora niente. Eppure dovevano riattivarla e risolvere il problema 108 giorni fa. Invece continuiamo ad avere solo un protocollo di trasporto dei pazienti agli ospedali di Lecce e Taranto». È l’ennesima denuncia del consigliere regionale Fabiano Amati, che sottolinea come «il protocollo sia stato contestato da tutti i radiologi interventisti ed esperti di emergenza, perché non si capisce che fine fanno i pazienti di Brindisi non trasportabili». Eppure, secondo Amati, la soluzione sarebbe semplice: basterebbe «un provvedimento interaziendale, con indennizzo, per portare provvisoriamente a Brindisi qualche radiologo interventista in grado di formare i radiologi attualmente in servizio o in via d’assunzione. Un provvedimento aziendale di tipo organizzativo, a stralcio, per istituire l’unità operativa complessa di radiologia interventistica, sopprimendone una delle tante inutili in funzione, così da rendere appetibile anche la sede di Brindisi».

E se la radiologia interventistica piange, la radiologia diagnostica non ride. «Siamo in attesa dell’assunzione degli specializzandi, impedita a quanto pare dall’Università di Bari nonostante avessi avuto rassicurazione di pronta soluzione sia dal rettore che dal direttore generale. Ma io non voglio più le rassicurazioni da comunicati stampa, accompagnati da photo opportunity. Non si fa così la sanità. Desidero solo certezze - conclude - sul servizio, perché è l’unico fatto coincidente con la salute delle persone».

La diatriba tra Amati e il rettore dell’università di Bari, Stefano Bronzini, è legata al fatto che l’Asl vorrebbe assumere 20 specializzandi attraverso avviso pubblico ma non può farlo perché il direttore della scuola di specializzazione di Medicina non autorizza la sottoscrizione del contratto.

Nello specifico, su 42 radiologi specializzandi convocati dall’Asl, solo in sette sono stati assunti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2024, con assegnazione temporanea alla unità operativa complessa di Radiodiagnostica del Perrino e con l’impegno a turnare nei presidi ospedalieri di Francavilla, Fasano e Ostuni.

Il rettore aveva provato a ridimensionare l’accaduto spiegando che «quelli che non sono ancora in grado di leggere l’eco non possono prendere servizio» e che quindi non ci sarebbe nessun veto da parte del direttore della scuola di specializzazione. Tuttavia, da un prospetto inviato dall’Asl ad Amati risultano sette specializzandi in grado di usare l’eco (e in un caso anche di fare l’angiografia) che non sono stati autorizzati a prendere servizio.

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