Il delitto

Francavilla Fontana, fissata l’udienza preliminare per l'omicidio Stasi

Stefania De Cristofaro

Il 14 novembre il gip di Brindisi decide su 7 persone tra cui la madre del ragazzo, accusato di aver ucciso il 19enne sull'uscio di casa per un debito di droga

La Procura di Brindisi ha chiesto il processo a conclusione delle indagini sull’omicidio di Paolo Stasi, 19 anni, ucciso con due colpi di pistola davanti all’ingresso della sua abitazione a Francavilla Fontana, in via Occhi Bianchi, il pomeriggio del 9 novembre 2022, e ha confermato l’impostazione iniziale riconducibile al debito, pari a 5mila euro, che il ragazzo avrebbe accumulato con la madre per il consumo di sostanze stupefacenti. Per il giovane ritenuto esecutore materiale, Luigi Borracino, arrestato il 22 maggio scorso, procede la Procura dei minorenni di Lecce (all’epoca dei fatti non era ancora maggiorenne): il gup deciderà sulla richiesta di abbreviato, avanzata dal difensore, il 4 aprile prossimo.

Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Brindisi, invece, il 14 novembre, si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore Giuseppe De Nozza della Procura brindisina, per altre sette persone, tra cui la madre del ragazzo ucciso, Annunziata D’Errico, 50 anni. Nei confronti della donna l’accusa è di detenzione di droga.

È accusato di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, Cristian Candita, 22 anni, in concorso con Borracino (assieme al quale venne arrestato): stando ai filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, era alla guida dell’auto, una Fiat Grande Punto, usata per raggiungere l’abitazione di Stasi e poi per fuggire. Borracino, si sarebbe steso sui sedili posteriori e prima di arrivare davanti all’abitazione del 19enne, avrebbe chiamato al telefono Paolo Stasi dicendogli di scendere. Davanti al portone, dopo averlo visto, ha esploso due colpi, il primo, fatale, ha attraversato la schiena del ragazzo sceso in ciabatte. Dalla visione delle immagini delle telecamere, è emerso anche che i due hanno eseguito un sopralluogo il 5 novembre «funzionale alla cura e alla definizione dei dettagli dell’azione di fuoco». E per questa ragione è stata contestata anche l’aggravante della premeditazione.

Borracino, il 2 ottobre scorso, ha confessato di avere sparato, ma ha precisato che non era sua intenzione uccidere, nel corso dell’interrogatorio davanti al Procuratore del tribunale dei minorenni Simona Filoni ed al sostituto Paola Guglielmi. Ha chiarito la sua posizione, alla presenza dell’avvocato Maurizio Campanino.

Sullo sfondo dell’omicidio, la droga: Borracino, è accusato assieme alla madre di Paolo Stasi, perché in concorso anche con il 19enne ucciso avrebbero «detenuto, con finalità di cessione a terzi, sostanze stupefacenti». La droga sarebbe stata introdotta nell’abitazione della famiglia Stasi «a seguito di un accordo espresso con la madre» e sarebbe stata custodita e confezionata in dosi. Per l’hashish, si sarebbe trattato di buste del peso di 100 grammi ciascuna, con cadenza settimanale, e per l’eroina in buste di 50 grammi, si legge nel capo d’imputazione. Paolo Stasi e la madre avrebbero consumato droga, pagandola solo in parte, accumulando il debito pari a 5mila euro, qualificato come movente (futili motivi). La donna è difesa dall’avvocato Francesco Monopoli. Come parte offesa, in relazione all’omicidio del figlio, assieme al marito e alla figlia è rappresentata dall’avvocato Domenico Attanasi.

Borracino e Candita sono imputati per l’acquisto di hashish a Taranto, di qualità Ibiza Caramel, e a Bari di qualità Blu Dream, Orange Nectar, Cali Kush poi trasportata a Francavilla Fontana.

Chiesto il processo per detenzione ai fini di spaccio anche per Giovanni Di Cesaria, 25 anni, Pasquale Moldavio, 31 e Cosimo Candita 40, tutti di Francavilla Fontana. Analoga richiesta con identica imputazione per le fidanzate dei due ragazzi accusati di omicidio: Marirosa Mascia, 25 anni, e Sara Canovari, 20 anni.

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