Accadde nel brindisino

Ceglie, anziana morta tenuta nel freezer, iI Pm ha chiuso le indagini sul figlio

Stefania De Cristofaro

Il decesso, stando agli atti dell’inchiesta, sarebbe avvenuta per cause naturali nel mese di marzo 2022

BRINDISI - Più di 11mila euro, tra la pensione e l’indennità di accompagnamento, sarebbero stati intascati dal figlio otto mesi dopo la morte della madre. Il cadavere della donna fu trovato dai carabinieri nel congelatore a pozzetto del deposito accanto alla villetta in cui viveva con il figlio, in contrada Nisi Gargiulo, alle porte di Ceglie Messapica, il 22 novembre 2022.

La procura di Brindisi ha chiuso le indagini nei confronti di Angelo Bellanova, 55 anni, contestando oltre all’occultamento del cadavere della madre, anche l’indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.

L’avviso di conclusione indagine è stato firmato dal pubblico ministero Mauro Gallone ed è stato notificato all’avvocato Aldo Giandreda, difensore di fiducia di Bellanova, rimasto a piede libero, dopo che il medico legale Domenico Urso ha depositato la relazione conclusiva sugli esiti dell’autopsia.

Gli accertamenti hanno escluso sia la causa violenta che l’azione di sostanze esogene nella morte della pensionata. Il decesso, stando agli atti dell’inchiesta, sarebbe avvenuta per cause naturali nel mese di marzo 2022.

Interrogato dal pm, subito dopo la scoperta del cadavere della madre da parte dei carabinieri, il 55enne disse di non aver avuto alcuna responsabilità nella morte della donna e che dopo averne constato il decesso, non se l’era sentita di tumularla al cimitero perché avevano sempre vissuto insieme. «Mia madre mi ha cresciuto da sola e non sono riuscito a separarmi da lei», riferì al magistrato, alla presenza del suo difensore.

Per il pm, oltre all’occultamento del cadavere, le indagini delegate ai carabinieri hanno evidenziato «l’indebita percezione» di somme di denaro, ai danni dello Stato, dopo la morte del genitore. Il figlio della pensionata avrebbe riscosso l’importo complessivo pari a 11.125 euro e 52 centesimi avendo «omesso di comunicare la morte» della donna. L’Inps, quindi, in mancanza della comunicazione, ha continuato ad accreditare sul libretto della 82enne la pensione di vecchiaia e l’indennità di accompagnamento da marzo 2022 sino a novembre dello stesso anno, quando è stato trovato il cadavere.

Chiuse le indagini e valutate eventuali istanze o memorie presentate dalla difesa, il pubblico ministero potrà chiedere il rinvio al giudizio del tribunale, su cui si esprimerà il gup.

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