La storia
Brindisi, in 168 sbarcano dalla Geo Barents, un 15enne chiede: «Adottatemi»
A bordo dell'imbarcazione dei Medici senza frontiere ci sono 110 minori non accompagnati. Il sindaco Marchionna: «Strutture allo stremo»
BRINDISI - In 168 sbarcano dalla nave Geo Barents di Medici senza fontiere (Msf), soccorsi nei giorni scorsi al largo della costa libica. A bordo ci sono 110 minori non accompagnati (altri 7 sono almeno con un famigliare), otto donne e 43 uomini.
Provengono da Senegal, Nigeria, Burkina Faso, Guinea-Bissau, Sudan del Nord, Mali Costa d’Avorio, Guinea-Conakry, Cameroon. E tra loro c'è anche il 15enne gambiano Fatou (nome di fantasia) che aveva già tentato questo viaggio e ora sogna di essere adottato da una famiglia italiana.
A raccontare la sua storia è Fulvia Conte, coordinatrice Sar a bordo della Geo Barents di Medici Senza Frontiere. La prima volta è stato «respinto dalla guardia costiera libica in mare dopo aver già lanciato l’allarme, quindi con le autorità informate, ma è arrivata purtroppo prima la guardia costiera libica».
«Lo hanno portato nei centri di detenzione - spiega Conte - dove non avendo soldi per pagarsi un altro viaggio è stato torturato, costretto ai lavori forzati e gli hanno rotto un braccio. Poi è finalmente riuscito a racimolare soldi per pagarsi il viaggio ed è stato soccorso dalla Geo Barents. E’ molto tenero perché dice che il suo sogno è quello di essere adottato da una famiglia italiana».
A bordo con lui «tantissimi minori non accompagnati tra 14 e 17 anni, alcuni e alcune anche di 12-13 anni. Poi ci sono bimbi molto piccoli che viaggiavano con le loro mamme». Quanto all’aumento degli arrivi di minori non accompagnati, Conte evidenzia che «le cause di questa dinamica sono molto complesse perché si parla di diversi motivi di fuga. Ci sono persone che fuggono dalla guerra, da una estrema povertà, da paesi in cui il cambiamento climatico sta avendo molti più effetti di quanto non li stia avendo qui da noi». «Il momento della fuga è molto difficile e costoso. Ci raccontano - conclude - che le famiglie cercano di permettere al membro più giovane, con più speranze di vita, di partire».
«Il vero problema è che si continua ad affrontare il fenomeno migratorio dopo anni e anni come una emergenza. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina le cose sono state gestite in maniera diversa nonostante quella sì fosse una emergenza. Ci sono persone di serie a e di serie b», spiega ancora Fulvia Conte.
«Un approccio emergenziale a una dinamica che è molto prevedibile - evidenzia - è un approccio fallimentare. Bisogna far sì che i diritti di queste persone vengano garantiti. E' stato detto più volte che i porti lontani vengono assegnati per distribuire le persone sul territorio. Ma è stato ampiamente dimostrato che non è così: primo perché la percentuale di persone soccorse dalle Ong è al di sotto del 5% quest’anno e quindi non saremo sicuramente noi ad alleggerire le regioni del sud. E poi perché le persone si possono distribuire con i pullman» come «è addirittura avvenuto in alcuni sbarchi al nord dove le persone sono state portate al sud».
Nell’ambito «in cui operiamo noi, che è quello della ricerca e del soccorso - prosegue - siamo testimoni del fatto che negli ultimi anni non vengono seguite le leggi internazionali che i nostri stessi Stati hanno firmato. Cioè non soccorrere le persone in mare, finanziare la guardia costiera libica perché li prenda e li riporti in Libia che non è un luogo sicuro, dove i loro diritti vengono costantemente violati, è una violazione del diritto internazionale e di quelle convenzioni che dovremmo essere i primi ad applicare».
Sindaco Marchionna: «Strutture allo stremo»
«C'è preoccupazione per il numero di migranti in continuo aumento, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di minori non accompagnati. Le strutture di accoglienza sono allo stremo e da soli non ce la possiamo fare. Condivido l’appello che il governo ha rivolto alla Ue: siamo di fronte a un fenomeno epocale che va affrontato con un approcci e mezzi straordinari». Lo dichiara all’ANSA il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, in relazione allo sbarco di 168 migranti, di cui 117 minorenni (110 dei quali non accompagnati) questa mattina dalla nave Geo Barents di Medici senza frontiere.