L'evento
Nel Brindisino si rinnova l'antico rito della «Matthra» di San Giuseppe
Dopo il Covi», a Torchiarolo, Erchie, San Donaci e San Pietro Vernotico ritorna l’evocazione delle tavole per i poveri
TORCHIAROLO - Ritorna la «Mattrhra di San Giuseppe». Dopo tre anni di pausa, dovuta alla pandemia, a Torchiarolo, Erchie, San Donaci e San Pietro Vernotico si rinnova l’antica tradizione nel giorno della festa di San Giuseppe. Lo fanno con toni diversi ma lo spirito resta nella devozione al Santo e alla conservazione di quella tradizione cara ai nostri padri.
Non si sa quando sia nata questa tradizione ma i più anziani ricordano i tempi in cui, nel giorno di San Giuseppe, alcuni devoti organizzavano delle tavolate per i poveri in cui a mezzogiorno si offrivano piatti di «ciciri e trhia» (ceci e pasta fatta in casa del tipo tagliatelle intrecciate), pesce fritto e pane.
Con il termine «matthra», anticamente, si indicava un contenitore in legno, fatto da un pianale squadrato di circa un metro quadrato e con bordi alti circa quindici centimetri e serviva per impastare la farina per fare il pane per la famiglia, sufficiente per tutta la settimana. Nel giorno di San Giuseppe, con quel termine veniva indicata quella tavolata alla quale si avvicinavano in tanti (portandosi la forchetta da casa) ed in quel modo diventava difficile distinguere chi partecipava per necessità da chi ci andava per devozione a San Giuseppe. Praticamente si rispettava la privacy senza che esistesse ancora l’apposita legge. Con il passare degli anni questa tradizione è rimasta solo in alcuni paesi anche se finalizzata alla conservazione della tradizione e alla devozione a San Giuseppe.
A Torchiarolo restano nella memoria degli anziani le «matthre» che allestivano soprattutto «la Mmela te lu Rolandu» (Carmela Zilli) e «lu Ginu Rampinu» (Luigi Serinelli). Quest’anno si ricomincia dopo tre anni di pandemia. Oggi a mezzogiorno si comincerà a Erchie con varie «matthre», significando che la tradizione è particolarmente sentita. Anche a San Donaci si svolgerà a mezzogiorno e sarà nella piazza principale. Questa sera, in entrambi i Comuni, avrà luogo la processione in onore del Santo.
A Torchiarolo la «matthra» si svolgerà nelle ore serali, dalle ore 19,00, in piazza Castello. La manifestazione si tiene grazie all’impegno del Comitato Feste, all’Amministrazione Comunale, alla Pro Loco, alla Scuola. Alle 19 sarà portata in piazza la statua di San Giuseppe, e il parroco don Gaetano Tornese benedirà e darà il via all’evento all’insegna dei valori, della tradizione, della carità, della comunità che è famiglia di famiglie.
Domani, lunedì 20 marzo, dopo la S. Messa delle 10 in Chiesa Madre, dedicata ai Papà Defunti, in processione, con San Giuseppe, si andranno a prendere i bambini delle classi 3ª-4ª-5ª della scuola Primaria, per procedere verso l’Oratorio, dove si svolgerà la Matthra dei Bambini. Già a scuola in questi giorni si stanno preparando a questo tradizionale evento che riprende antichi valori sociali e religiosi.
Non mancano, le iniziative alternative che, comunque, sono finalizzate alle necessità di chi è in difficoltà. A San Pietro Vernotico le tre parrocchie hanno organizzato «La tavolata di San Giuseppe». Si tratta di una raccolta di pasta, biscotti, zucchero e latte che anonimamente, mediante la «Casa della Solidarietà» verranno distribuite alle famiglie in difficoltà. Ieri, presso l’Oratorio parrocchiale, ha avuto luogo una Cena di Solidarietà promossa dalla Caritas e da altri gruppi parrocchiali che hanno scelto di unirsi per collaborare. «Il ricavato – dice il vice parroco don Antonio De Nanni - andrà alle opere di Carità della Parrocchia e della Casa della Carità di Lecce, dove ci sono molti Papà senzatetto e del Carcere di Lecce, dove tanti Papà vivono un tempo di crescita e maturazione. Seguiamo l’invito della nostra Diocesi, a porre tali attenzioni, in questo mese di marzo e in questa Quaresima. Una festa del Papà – conclude - che sarà festa di Famiglia».