La pandemia
Brindisi, via libera alla demolizione delle cabine abusive all'ex Lido Arena
Approvato il progetto esecutivo: previsto a breve l’abbattimento da parte della ditta appaltatrice
BRINDISI - Dopo sei anni di battaglie a colpi di carte bollate e di ordinanze disattese, il braccio di ferro tra Comune e Lido Arena sembra volgere verso la conclusione più logica.
E’ dei giorni scorsi, infatti, la determina dirigenziale con la quale è stato approvato il progetto esecutivo che prevede la demolizione dei manufatti abusivi ancora presenti all’interno dell’ormai ex stabilimento balneare dislocato sul litorale nord, in zona Apani. Il provvedimento è stato emanato a seguito di un sopralluogo effettuato dalla Polizia Locale che ha constatato, con relativo verbale e documentazione fotografica, che l’area interessata è libera da persone e cose.
L’approvazione del progetto esecutivo è l’ultimo step del lungo iter procedurale che ora culminerà, appunto, con l’esecuzione dell’opera di abbattimento da parte della ditta aggiudicatrice dell’appalto - la “Bagnato Costruzioni” - per un importo complessivo (come da ribasso offerto sul prezzo a base d’asta pari a 150mila euro) di circa 100mila euro. Denaro messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ha istituito un fondo finalizzato alla concessione di contributi per la demolizione di opere abusive ai Comuni che ne hanno fatto richiesta, destinando a Brindisi la somma complessiva di 300mila euro.
Si metterà, dunque, presto la parola fine ad una vicenda che ha scatenato forti polemiche e vere e proprie battaglie legali a far data dall’estate 2016, il periodo in cui il Comune individuò una serie di stabilimenti privati non in regola con la rinnovata normativa dell’epoca, tra cui appunto il Lido Arena. Al gestore della spiaggia venne notificata una ordinanza di demolizione e/o rimozione con ripristino dello stato dei luoghi, la quale rimase però senza alcun esito. Non solo: il concessionario impugnò il provvedimento dinanzi al Tar di Lecce, il quale a sua volta concesse la sospensiva, con rinvio di ogni decisione nel merito.
Il “tira e molla” tra i due contendenti si è protratto nel tempo e l’ultima ordinanza notificata da Palazzo di Città risale al febbraio scorso, ma anch’essa è rimasta lettera morta, inducendo ora il Comune a commissionare l’opera di demolizione dei manufatti abusivi ad una ditta specializzata.