Incubo per i pompieri

Brindisi, colpi di motosega nel bosco per domare un rogo infernale

Antonio Portolano

Il Canadair non può lanciare acqua per via dei cavi dell’alta tensione. I vigili del fuoco si arrampicano sulla collina e spengono le fiamme

Costretti ad aprirsi il varco tra la boscaglia a colpi di motosega, per arrivare in cima al monte e domare un incendio che aveva divorato quattro ettari di vegetazione. Week-end infernale per i vigili del fuoco di Brindisi. Si è concluso così un sabato di ordina follia per i vigili del fuoco di Brindisi. Oltre una quarantina gli interventi eseguiti nell'arco di sole 24 ore. Senza tregua. Una corsa continua per le partenze di Brindisi, Ostuni e Francavilla Fontana. A destra e a manca. Tra incendi di sterpaglie, di macchia, boscaglie e perfino pullman. E gli immancabili incidenti. Decine e decine le telefonate ai centralini perennemente squillanti. Sin dalle prime ore del giorno. Una corsa in lungo e in largo per tutta la provincia da stremare anche i migliori cavalli da corsa. La fase più critica l'hanno toccata nel pomeriggio di sabato quando in rapida successione è arrivato prima (attorno alle 16) l’incendio di un pullman. Panico tra i passeggeri, ma fortunatamente nessun ferito. I vigili del fuoco hanno impedito che le fiamme potessero estendersi a tutto il mezzo dopo essere partite dal vano batterie. Poi la fuga a Pilone per un incidente tra due auto sulla statale Brindisi-Bari, con due auto coinvolte, e nel frattempo una nuova emergenza, ancora più grossa a Fasano, dove la Selva era in fiamme. E qui oltre al danno anche la beffa. Perché vista la posizione non agevole era partita la richiesta di invio di un Canad air. Le fiamme stavano divorando un'area lungo la strada vecchia per Laureto in contrada Gravinella. Un posto impervio sulla parte più alta della collina. Ma l'aereo non poteva operare con lanci d'acqua per via della presenza dei cavi che portano la corrente elettrica ad alta tensione. E allora ai vigili del fuoco, oltre che di pazienza e di idranti è toccato anche armarsi di motoseghe per farsi strada nella boscaglia. Una situazione di estrema difficoltà considerate anche le temperature elevatissime. Alla fine l'intervento massacrante è durato cinque ore e mezza: dalle 16.30 alle 22. A bruciare sono stati quattro ettari di vegetazione. Un paio composti da sterpaglie, un paio di ettari erano di bosco. Ad operare, per tutto il giorno di sabato, erano tre squadre. Una su Brindisi, una su Ostuni, l'altra su Francavilla Fontana. Se ci fossero già le altre due squadre boschive - quelle che arrivano alla metà di giugno e finiscono a metà settembre - per via della convenzione firmata con la Regione, la sofferenza sarebbe stata sicuramente minore. È un vuoto che tutti ormai, per esperienza consolidata, conoscono da anni. Le squadre boschive dovrebbero iniziare prima. E potrebbero finire prima visto che a settembre il numero di incendi subisce una flessione e fisiologicamente le zone più a rischio sono già tutte bruciate. Ma nessuno intende prendere provvedimenti per anticipare il loro arrivo. Anche due settimane – venti giorni prima sarebbero un aiuto per i pompieri già stremati a inizio stagione. E ogni anno l'errore si ripete e la sofferenza aumenta perché gli organici dei pompieri continuano a ridursi senza vedere ulteriori innesti di personale.

Privacy Policy Cookie Policy