L'operazione

Fasano, nell’aia nascondeva 13 chili di marijuana sottovuoto

Mimmo Mongielli

Arrestato dalla Guardia di Finanza il proprietario della masseria

Fasano - La marijuana – 13 chili, confezionata sottovuoto, di ottima qualità (almeno così sembra) – era custodita nell’aia della galline, all’interno di un bidone in plastica. A trovarla sono stati, l’altro ieri, i finanzieri della compagnia di Fasano, che hanno arrestato il proprietario della masseria, Giovanni Salerno, 53 anni, fasanese. La perquisizione dei militari delle Fiamme gialle nella masseria è stata eseguita l’altro pomeriggio.

Gli investigatori del capitano Domenico Pirrò, comandante della compagnia cittadina della GdF, sono arrivati in gran numero e hanno iniziato la perquisizione ancor prima che da Brindisi arrivassero le unità cinofile addestrate a fiutare l’eventuale presenza di droga.

Nonostante l’“erba” fosse stata nascosta con molta cura, i finanzieri l’hanno trovata ugualmente e per Salerno è scattato l’arresto. Il pm di turno, sostituto procuratore Alfredo Manca, dopo che è stato informato dai finanzieri dell’esito della perquisizione, ha disposto che il 53enne fasanese fosse condotto in carcere, a Brindisi, dove resterà almeno sino all’udienza di convalida del provvedimento restrittivo adottato a suo carico.

Quella che i finanzieri hanno trovato nelle pertinenze della masseria di contrada Carbonelli non è marijuana “qualsiasi”. Si tratta - stando a quanto scritto sull’involucro della confezione sottovuoto - di marijuana amnesia, una sostanza stupefacente che, in ragione del fatto che può avere un Thc notevolmente elevato, è molto ricercata dai consumatori. Premesso che dalla caserma delle Fiamme gialle non è trapelato assolutamente niente sulla (brillante) operazione che ha portato al rinvenimento del carico di marijuana e all’arresto del presunto trafficante, tutto lascia pensare che alla masseria di Salerno i finanzieri non siano arrivati per caso.

Tra l’altro, il 53enne era tornato in libertà da un paio di mesi, dopo che era stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nell’ambito dell’operazione «Igniferroque», l’indagine con cui i carabinieri hanno fatto luce sulla lunga serie di attentati incendiari ad un pub di Fasano e, in corso d’opera, hanno scoperchiato un autentico vaso di Pandora del malaffare.

Un fatto è certo: gli investigatori delle Fiamme gialle della compagnia di Fasano sono diventati lo spauracchio dei trafficanti di sostanze stupefacenti. Un paio di settimane fa i finanzieri hanno trovato, a casa di un insospettabile 44enne fasanese, cinque chili e mezzo di hashish. Sarà il prosieguo delle indagini a chiarire se l’uomo, che nell’immediatezza del fatto è finito in carcere, deteneva il “fumo” per conto proprio o di terze persone.

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