Il caso

Presunti abusi edilizi nel porto di Brindisi: chiesto il processo per 12 persone

Redazione online

Il fascicolo del pm Casto. Il Consiglio di Stato: quelle opere sono legittime

BRINDISI - Il 28 dicembre il Consiglio di Stato ha sancito la piena legittimità delle opere effettuate per la sicurezza del porto di Brindisi. Ma la Procura di Brindisi una settimana prima ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, e di altre 12 persone, tra cui il funzionario Francesco Di Leverano, l'ex subcommissario del Comune di Brindisi, Mariangela Danzì, e l'ex segretario generale dell’ente portuale, Salvatore Giuffrè, per reati collegate ad opere pubbliche portuali tra cui, ad in particolare, la realizzazione di alcuni gabbiotti per i varchi doganali, una strada e una recinzione di un’area portuale che per i giudici amministrativi sono pienamente legittimi.

I reati contestati a vario titolo dal pm Raffaele Casto (la cui richiesta di misure cautelari a carico di Patroni Griffi e Di Leverano è stata bocciata dalla Cassazione) sono abuso d’ufficio, falso ideologico, smaltimento illecito di rifiuti, frode in pubbliche forniture e vari reati edilizi. Sulla richiesta di rinvio a giudizio deciderà il gup di Brindisi, Maurizio Saso, il 13 luglio.

“La notizia della richiesta di rinvio a giudizio a mio carico – dice il professor Patroni Griffi - occuperà per un po’ i giornali. Non solo non ho commesso nessun reato (e meno che mai un abuso di ufficio), come costantemente accertato dalla magistratura penale ed amministrativa oltre che dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, ma tutti gli elementi raccolti nelle 27.000 pagine di atti su cui si basa l’indagine confermano la legittimità del mio operato. E raccontano di un impegno non comune per infrastrutturare il porto di Brindisi e per attirare investimenti. Nelle stesse pagine ci sono le trame di un mondo di mezzo a cui si deve l’arretratezza del porto e del suo rallentato sviluppo. Io le ho lette tutte. Buona lettura a tutti coloro a cui stanno a cuore Brindisi e il suo porto. Il processo è la luce. E forse questo processo, per l’enorme mole di dati raccolti, era necessario per raccontare una storia nota a molti ma non a tutti”.

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