LA CRISI
Turismo e Covid, nel Brindisino persi oltre 300 milioni
Le strutture alberghiere hanno lavorato bene solo ad agosto. Argentieri (Federalberghi): «Servono risposte concrete»
Perdite per 300 milioni di euro per il turismo in Puglia. È l’allarme lanciato da Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi e vicepresidente regionale della categoria che chiede «risposte tempestive e concrete».
I dati di Federalberghi parlano chiaro: «In Puglia perdite per 300 milioni di euro». La Puglia ha tenuto meglio di altre, nel solo mese di agosto, ma sono mancati totalmente i turisti stranieri e i gruppi organizzati. Previsioni molto negative anche per i mesi di settembre ed ottobre in quanto la paura del ritorno del virus non invoglia a viaggiare.
«Ora servono certezze dal punto di vista economico per imprese e lavoratori, un piano di rilancio su scala regionale e una prevenzione sanitaria concreta. Solo in questo modo si può far partire il settore in maniera funzionale», spiega Pierangelo Argentieri. Drammatico il consuntivo dei primi sette mesi su scala nazionale del 2020 (nel periodo che va da gennaio a luglio) le presenze sono calate del 67%, con una riduzione del 57,5% dei turisti italiani e del 76,7% dei turisti stranieri. Ad oggi, secondo il centro studi di Federalberghi, le strutture turistico ricettive italiane hanno perso oltre 159 milioni di presenze, e le proiezioni sull’intero 2020 dicono che ne andranno in fumo ulteriori 116 milioni.
«La situazione è schizofrenica - aggiunge Argentieri - ed è difficilissimo per gli operatori del settore fare delle previsioni e quindi programmare degli investimenti. Agosto è stato l’unico mese in cui le strutture hanno lavorato a pieno regime, settembre prosegue lentamente. L’incertezza spinge a non poter fare programmazione. Manca il turismo estero e tutto ciò farà sentire inevitabilmente il suo peso. Tengono alcuni eventi organizzati, soprattutto nel campo della ristorazione ma l'organizzazione del turismo rischia di essere compromessa. Servirebbero interventi soprattutto sui costi fissi, sulle utenze e il personale: dobbiamo salvaguardare i posti di lavoro».