La protesta

Luminarie sì, ma non per tutti: ed è subito polemica a Brindisi

P. Potì

«Noi, al solito, senza luminarie e penalizzati dal Comune»: così si sfogano dei commercianti di Corso Umberto, tratto che va da piazza Cairoli alla stazione

BRINDISI - «La storia non è cambiata neppure in tema di luminarie. Come ci penalizzavano le vecchie amministrazioni, così ha deciso di fare quella attuale e, se non fosse per il... clima natalizio (che induce tutti ad essere buoni), quelle piccole luci attorcigliate agli alberi sembrerebbero quasi... una presa in giro».
Questo, in sintesi, lo stato d’animo dei commercianti che operano su corso Umberto, nel tratto compreso tra piazza Cairoli e la stazione ferroviaria. Una zona anche quest’anno lasciata fuori dalle luminarie natalizie che, al contrario, abbelliscono la restante parte di corso Umberto e degli altri corsi.

«Ci sentiamo cittadini di serie B di fronte a queste disparità di trattamento - afferma uno degli operatori - e quel “contentino” (le luci attaccate ai tronchi delle piante), in fondo, se lo potevano anche risparmiare: di certo, ci avrebbero fatto migliore figura». «Dopo tanti anni - gli fa da eco un “collega” - ancora non riesco a comprendere in base a quale criterio si allestiscono le luminarie sino a piazza Cairoli, come se ci fosse il... muro di Berlino a tenere ben distinte le due parti del corso. Come se noi commercianti della zona... est non avessimo il diritto di beneficiare di quell’impatto estetico natalizio di cui si avvantaggia chi opera in altra zona del corso. E non ci vengano a dire che non c’erano soldi a sufficienza: avrebbero potuto, allora, prevedere qualche evento in meno e destinare quei soldi così risparmiati ad assecondare anche le nostre esigenze»

C’è poi chi suggerisce di risolvere il problema a monte: «Ogni anno il Comune spende un certo budget per affidare a qualche ditta l’allestimento delle luminarie. Ma perchè non le acquista in proprio, utilizzandole di volta in volta per i vari appuntamenti festivi? In questo modo, il risparmio è sicuro e il Comune potrebbe accontentare tutti noi commercianti dei corsi».

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