Politica
Canosa, veleni sulle elezioni: «Ma pure il centrodestra chiese voti al clan Boccuto»
I carabinieri di Andria ritengono «assai verosimile» che ad avere un accordo con il clan fossero esponenti di centrodestra
Non era solo l’ex assessore regionale Andrea Silvestri (indagato) a chiedere voti a gente collegata al clan Boccuto per le elezioni comunali di Canosa del 2022. I carabinieri di Andria, che hanno condotto l’indagine sfociata negli arresti di giugno (tutti incentrati su reati mafiosi), ritengono infatti «assai verosimile» che ad avere un accordo con il clan fossero esponenti di centrodestra.
A differenza dell’accusa di voto di scambio mossa a Silvestri, che avrebbe chiesto a Tommaso Caracciolo, 25enne ritenuto armiere del clan (ma all’epoca incensurato) voti per sua moglie Nadia Landolfi (poi eletta e non indagata), nei confronti del candidato di centrodestra poi eletto sindaco, Vito Malcangio, la Dda di Bari non ha inteso procedere a iscrizioni nel registro degli indagati...
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION