la tragedia
«Hanno ucciso il mio corpo, non il mio spirito»: 25 anni fa l’omicidio di Graziella Mansi
Il ricordo scritto dalla sindaca di Andria Giovanna Bruno: la bimba di otto anni fu violentata e bruciata viva il 19 agosto 2000 in un bosco a ridosso di Castel del Monte
«Mi chiamo Graziella Mansi. Mi hanno ucciso il 19 agosto 2000. Hanno ucciso il mio corpo, brutalmente. Ma non il mio spirito. Per te, piccola Graziella». Lo ha scritto in un post pubblicato sui social la sindaca di Andria Giovanna Bruno nel 25esimo anniversario dell’omicidio di Graziella Mansi, la bimba di otto anni violentata e bruciata viva il 19 agosto 2000 in un bosco a ridosso di Castel del Monte, alla periferia della città.
Nel post, Bruno ripercorre il dramma della piccola in prima persona. «Giocavo ai piedi di Castel del Monte, dove amavo trascorrere l’estate, con la mia famiglia, con mio nonno. In cinque, giovani, mi hanno avvicinato con l’inganno. Si sono presi gioco della mia innocenza e della mia semplicità», aggiunge la prima cittadina che tre anni fa ha voluto che alla piccola fosse data una degna sepoltura. Ora, il suo corpo riposa in una tomba realizzata all’ingresso del cimitero cittadino.
«La cattiveria umana e l’incoscienza spesso prendono il sopravvento ed è la fine. Come accaduto a me», continua Bruno e conclude: «Mi chiamo Graziella Mansi. Vivo nella memoria di chi mi vuol bene. Di chi non dimentica. Di chi continua a ricordarmi e a ricordare. A fare qualcosa perché la mia storia risuoni ancora, come monito»