VIOLENZA IN OSPEDALE

Terlizzi, operatrice sanitaria aggredita nel laboratorio dell’ex ospedale

Franco Petrelli

L’autore del gesto si è poi dileguato. L’uomo pretendeva la consegna di alcuni esami clinici fuori dagli orari previsti

TERLIZZI - Un altro episodio di violenza nelle strutture sanitarie. L’altra mattina a a Terlizzi un’operatrice sanitaria sarebbe stata aggredita verbalmente e anche fisicamente nel laboratorio analisi dell’ex ospedale «Sarcone». Ad agire sarebbe stato un uomo che pretendeva dalla operatrice sanitaria esami clinici al di fuori degli orari previsti per questo tipo di attività. Un comportamento violento che avrebbe costretto la vittima a interrompere le attività di sanificazione negli ambienti di studio delle analisi cliniche, avendo dovuto rivolgersi ad altri sanitari, i colleghi del Pronto soccorso dell’ospedale di Corato.

LA RICOSTRUZIONE Da una prima ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che poco dopo le 10.30, l’aggressore, giunto nelle vicinanze del centro prelievi, una volta appreso che avrebbe dovuto aspettare un’ora circa per venire in possesso delle relazioni cliniche, avrebbe dato in escandescenze, inveendo e minacciando l’operatrice sanitaria. La vittima, una donna di 56 anni, avendo intuito che la situazione stava degenerando, avrebbe provato ad allontanarsi il più in fretta possibile, senza riuscire ad evitare l’ira dell’uomo che l’avrebbe colpita alla testa. Tanta paura e dolore fisico. In questa condizioni la vittima si è presentata in Pronto soccorso dove, dopo le cure del caso, e dopo, soprattutto, parole di confronto, sono stati diagnosticati sette giorni di prognosi.

LE INDAGINI Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri della Compagnia di Molfetta che hanno avviato le indagini. Quanto all’aggressore, si era allontanato velocemente dall’ex ospedale dopo l’intervento del servizio di vigilanza privata. Giovanni Stellacci, segretario territoriale della Cisl Fp, ha commentato così l’episodio: «Ancorché la violenza, sempre e comunque, non è mai accettabile e giustificabile, questo nuovo grave episodio, nello specifico, lede la dignità della lavoratrice considerato anche che tutti gli addetti ai lavori della sanità di continuo mettano a rischio la propria incolumità. Lungi da me l’idea di voler generalizzare, ma il senso civico di questo Paese, per fortuna, rimane ancora molto alto per cui le Asl hanno l’onere di alimentare e sostenere il sistema della sicurezza degli addetti ai lavori».

LE REAZIONI «Sento l’obbligo - dichiara Ileana Remini, segretario generale della Cgil Bat Fp - di esprimere la più ferma condanna in presenza di questo ulteriore contesto di violenza e una sentita solidarietà alla lavoratrice, alla quale, se sarà necessario, siamo pronti ad offrire il nostro sostegno per cercare di contrastare un nuovo caso di sopraffazione subdola e alienante. E con fermezza richiediamo alle istituzioni di valorizzare il lavoro degli operatori sanitari, cominciando dalla sicurezza, con azioni di tutela della sanità pubblica».

Il sindaco di Terlizzi, Michelangelo De Chirico ha commentato così il grave episodio: «Non posso fare a meno di condannare fermamente qualsiasi comportamento di violenza nei confronti di un lavoratore. In tal caso la disperazione potrebbe aver fatto perdere lucidità all’aggressore perché non si potrebbe giustificare una simile grave vicenda, figuriamoci nei confronti di una donna, a cui va la mia solidarietà e vicinanza. Si lavora tanto al contrasto della violenza di genere ed episodi come questo non devono più accadere».

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