Il caso

Centro autismo nella Bat, lettera aperta dei genitori: «Un silenzio assordante da parte della politica»

In relazione al caso del nuovo centro per l’autismo che sarebbe stato assegnato in gestione alla fondazione della famiglia della sindaca di Andria

BARI - Una lettera aperta per stigmatizzare quanto sta avvenendo nella Asl Bat in relazione al caso del nuovo centro per l’autismo che sarebbe stato assegnato in gestione alla fondazione della famiglia della sindaca di Andria. L’hanno firmata 50 persone, «in qualità di genitori e di professionisti impegnati nella riabilitazione di bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico, ma soprattutto come cittadini profondamente turbati da quanto emerge».

Il caso riguarda i 12 milioni erogati dalla Regione per sei centri di eccellenza in ogni provincia. Per quello della Asl Bat, che ha un proprio centro autismo a Barletta, una manifestazione di interessi aveva selezionato la Fondazione per le neurodiversità presieduta da Francesco Bruno, fratello della sindaca di Andria. «La vicenda che si sta delineando - è detto nella lettera, il cui primo firmatario è Francesco Pizzolorusso - lascia sgomenti per la sua opacita e per il complesso intreccio di interessi che sembrano prevalere sul bene comune. Come è possibile che un servizio così delicato, destinato a supportare bambini fragili e le loro famiglie già provate quotidianamente, possa essere gestito con tale superficialità procedurale?».

La lettera stigmatizza «ll'avviso pubblico dalla durata irrisoria di soli pochi giorni», la «mancata trasparenza sugli esiti» (la Asl ha pubblicato gli atti, cambiandoli rispetto a quanto comunicato alla Regione, solo dopo una diffida della «Gazzetta»), ma anche «alla scelta - unica in Puglia - di preferire un soggetto privato alle strutture sanitarie pubbliche. E non è un soggetto privato qualunque, ma una Fondazione legata alla famiglia della sindaca di Andria che ha già ottenuto gratuitamente dal Comune un terreno in circostanze quantomeno curiose.Queste modalità hanno di fatto impedito alle altre realtà, già operanti sul territorio da anni, di partecipare e/o candidarsi al suddetto avviso».

I firmatari stigmatizzano «il silenzio assordante della politica. Né la maggioranza né l'opposizione hanno ritenuto di dover intervenire su una questione che coinvolge fondi pubblici per 12 milioni di euro e, soprattutto, il futuro assistenziale dei cittadini con diagnosi di autismo. Come se la gestione della sanità fosse un affare privato e non una questione di interesse collettivo». La Regione, dopo gli articoli della «Gazzetta», aveva chiesto alla Asl Bat di chiarire la vicenda: il direttore generale Dimatteo ha risposto spiegando che l’avviso pubblico non equivale a una aggiudicazione.

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