il caso
Centro autismo, l’Asl Bat ci ripensa. Stop alla Fondazione di famiglia della sindaca di Andria: le proposte valide sono diventate due
Con un avviso pubblico era stato scelto un privato che avrebbe dovuto gestire la nuova struttura. Ma dopo gli articoli della Gazzetta è arrivato un dietrofront
Non sarà la fondazione della famiglia della sindaca di Andria, Giovanna Bruno, a realizzare il nuovo centro per l’autismo finanziato dalla Regione. La Asl Bat ha fatto dietrofront, su tutta la linea. Lo ha chiarito all’assessore alla Salute, Raffaele Piemontese, che dopo gli articoli pubblicati dalla «Gazzetta» aveva chiesto una relazione al direttore generale Tiziana Dimatteo. E soprattutto lo ha fatto pubblicando - come era tenuta a fare, nonostante avesse dichiarato falsamente il contrario - l’esito dell’avviso pubblico con cui doveva individuare l’immobile in cui ospitare il centro. Sorpresa: smentendo quanto deciso dalla commissione della Asl, e anche quanto comunicato alla stessa Regione, il dg ha stabilito che entrambi i partecipanti all’avviso pubblico «risultano in possesso dei requisiti».
La vicenda è molto particolare. A fronte di un finanziamento da 12 milioni, la Regione ha chiesto alle Asl di indicare chi dovesse gestire i nuovi centri di eccellenza per l’autismo. Hanno tutte scelto strutture pubbliche. Tranne appunto la Bat, che aveva invece...
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