In città
Andria, il cimitero si rifà il look: raccolta differenziata e nuovi alberi
Ristrutturato il muro perimetrale pericolante. Previste modifiche alla viabilità
ANDRIA - Primi e significativi interventi sono stati apportati al cimitero di Andria, da quando lo scorso giugno a gestire la struttura comunale è la Multiservice, la municipalizzata andriese.
Gli interventi più evidenti sono stati apportati su alcuni tratti del muro perimetrale, che da essere pericolanti adesso hanno tutt’altro aspetto, così come i vecchi loculi in esso presenti. Ma le iniziali novità non sono soltanto queste. «Avevamo messo come priorità la raccolta differenziata all’interno del cimitero, ed infatti, è stata finalmente avviata da qualche settimana, con raccoglitori distribuiti nei viali – spiega l’amministratore unico della Multiservice, Antonio Griner -.
Non era possibile continuare ad avere questa struttura come unica a non differenziare i rifiuti. Poi ancora, abbiamo provveduto alla piantumazione di nuovi alberi nel parcheggio, mentre a breve partiremo anche nei viali interni. Stiamo ponendo grande attenzione sulla mobilità interna ed esterna al cimitero. Innanzitutto, la fermata del bus è stata posizionata proprio all’ingresso principale e non più sul retro (zona chiesa Santa Lucia). Vorremmo anche aumentare le corse, per collegare ancora meglio il cimitero al resto della città. Inoltre, vogliamo garantire facili spostamenti ad anziani e chi ha difficoltà motorie, con una navetta interna. Sono stati avviati anche i lavori di ristrutturazione della cappella comunale, che era stata chiusa da diversi anni. Il nostro obiettivo è di riuscire a riaprirla per novembre, in maniera da riprendere la tradizione cittadina della santa messa per i defunti, celebrata proprio nel Campo Santo».
Soddisfatta l’amministrazione comunale. «Abbiamo cominciato i lavori di rinnovamento all’interno del nostro Campo Santo – dice la sindaca Giovanna Bruno -. Per noi è una scelta di attenzione verso i nostri cari. È un modo per dare dignità al luogo che accoglie le loro spoglie e che, in fondo, accoglie tutti noi quando ci rechiamo a trovarli. Mi sono sempre chiesta perché ci si ostina a fare deperire le cose, piuttosto che preoccuparsi di una manutenzione ordinaria, il più possibile costante, risorse permettendo. Ci siamo imposti di invertire questo cattivo costume, un po’ come si sta facendo sul piano delle strade cittadine. Così, ancora di più, vogliamo fare per quel luogo sacro che ha bisogno di tantissima attenzione. Si dice che dal culto dei morti, si misura la civiltà della comunità dei vivi. È proprio così, ci crediamo e in questo vogliamo quotidianamente migliorare».