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Ritardi, soppressioni e disservizi: ecco i «viaggi della speranza» sui treni del Nord Barese
Aumentano le lamentele sulla Ferrotramviaria che gestisce la linea ferroviaria Bari-Barletta
«Benvenuti sul treno della speranza»: essere accolti così dal capotreno in servizio su uno dei vagoni della Ferrotramviaria la dice lunga su quello che, di lì a poco, sarebbe accaduto e che, in realtà, da un po’ di tempo sta accadendo alla storica società di trasporto pubblico ferroviario regionale (costituita nel 1937 dal conte Ugo Pasquini) che, in concessione, gestisce la linea ferroviaria Bari-Barletta.
Treni soppressi, in ritardo e disagi, spesso senza spiegazioni. Una serie di disguidi ormai tanto cronicizzata da non fare quasi più notizia. Persino i pendolari più assidui guardano ai disservizi dei treni delle Ferrovie del Nord Barese con sofferta rassegnazione. «Ogni giorno capita un accidente e, bene che ci possa capitare, i treni accumulano ritardi. Spesso, però, vengono soppressi anche più di uno nell’arco della giornata e i disagi per noi pendolari sono incalcolabili». A parlare è uno degli utenti che, lo scorso sabato mattina, insieme al cronista della Gazzetta, è salito proprio su uno dei «treni della speranza», inizialmente fortemente in ritardo e poi soppresso a causa (così come hanno poi riferito dalla direzione della Ferrotramviaria Spa) di un improvviso alert scattato in mattinata nel tratto Bari-Bitonto all’apparato centrale computerizzato (Acc), uno dei cuori del controllo delle stazioni e delle linee ferroviarie in tema di sicurezza.
Il treno in questione, con a bordo il giornalista e diversi altri utenti, dopo essere partito dalla stazione di Andria, si ferma Ruvo e, senza fornire alcuna spiegazione, il capotreno invita i pendolari a bordo a scendere. «Signori viaggiatori siete pregati di scendere. Sull’altro binario sta per arrivare un altro treno proveniente da Andria che vi condurrà Bari, passando per l’aeroporto». Dal 2013, è bene ricordare, una delle fermate dei treni delle Ferrovie del Nord Barese (sia in direzione Bari sia in direzione Barletta) è proprio l’aeroporto di Bari, essendo presente un passante ferroviario che collega l’aeroporto internazionale «Karol Wojtyla» all’infrastruttura delle Ferrovie del Nord Barese. Ogni giorno questa fermata, oltre che per l’utilità e nell’ottica di una mobilità sempre più sostenibile, è utilizzata da centinaia di passeggeri in arrivo e partenza dall’aeroporto barese. Anche sabato scorso su quel «treno della speranza» erano presenti diversi viaggiatori che avevano scelto le Ferrovie del Nord Barese per raggiungere il principale aeroporto pugliese.
Dopo un’attesa di circa 10 minuti arriva finalmente il sospirato treno da Andria. Saliamo e prendiamo posto. C’è chi chiede al capotreno, questa volta una donna, se ci saranno altri contrattempi visto che ognuno dei passeggeri ha un impegno: di lavoro, all’Università, una visita specialistica prenotata, ecc. «Signori non sappiamo niente - riferisce gentilmente la capotreno - Nessuna comunicazione ci è stata fornita. Per il momento partiamo…».
Eh sì. L’unica certezza è che il «treno della speranza» sia ripartito. I passeggeri ritornano alle loro tradizionali attività da pendolari: c’è chi legge un libro, chi gioca con il cellulare, chi ascolta la musica in cuffia. Il viaggio procede regolarmente e il treno si ferma a Terlizzi e poi, come da tabella di marcia, riparte. «The next stop Bitonto» annuncia il cartello a led con messaggio scorrevole rosso all’interno delle vetture. E a Bitonto il treno, poco dopo, arriva e si ferma. Definitivamente purtroppo.
«I signori viaggiatori - una voce annuncia nei vagoni - sono pregati di scendere. Il treno si ferma nella stazione di Bitonto. All’esterno troverete gli autobus sostitutivi con i quali riprendere il viaggio verso Bari». Come dire: lasciate ogni speranza, voi che scendete… E, infatti, tra imprecazioni e mugugni vari, tutti abbiamo raggiunto l’esterno della stazione ferroviaria dove ad attenderci c’era inizialmente un solo autobus per accogliere i pendolari di un intero treno. Il conducente, tra l’altro, prima di far salire i più «fortunati», avrebbe dovuto aspettare il via libera dalla centrale operativa che, orologio alla mano, è arrivato solo dopo circa 20 minuti.
«È mai possibile questa disorganizzazione?», «Io devo sostenere un concorso e sono già in ritardo. Chi mi giustifica?». E ancora: «Io devo prendere un aereo e stamattina hanno soppresso già tre treni. Questo era l’ultimo per arrivare in orario. Ora che faccio?». Ho un appuntamento di lavoro a Bari: questi sono matti se me lo fanno saltare!» Queste sono solo alcune delle lamentele e dei malumori raccolte in quei 20 minuti prima che arrivasse un secondo autobus e tutti noi, come pecore all’ovile, dopo una estenuante attesa, venissimo smistati a seconda della destinazione sui due mezzi gommati.
Il finale? Il «viaggio della speranza» si è concluso per tutti con due ore di ritardo quando gli autobus sostitutivi sono arrivati in piazza Aldo Moro a Bari. Inutile riportare l’appendice dei commenti, tutti negativi, dei passeggeri, alcuni dei quali hanno riversato le proprie lagnanze sulla pagina Fb «Disservizi Ferrovia Bari Nord», un gruppo pubblico con quasi 3mila iscritti creato proprio per evidenziare i disservizi della Ferrovia Bari Nord (ritardi, soppressione treni, viaggiatori che hanno smesso di viaggiare in treno per via dei continui disservizi ecc... )
«Se ne approfittano solo perché sono gli unici ad avere in gestione questa tratta ferroviaria - tra i commenti raccolti - Se fossimo tutti d’accordo potremmo non pagare più i biglietti e gli abbonamenti. A noi chi paga i disagi che ci causano ormai quasi giornalmente?».
Cresce, insomma, il malcontento tra i viaggiatori che chiedono, attraverso la Gazzetta, di conoscere le cause di questi disservizi sempre più frequenti. «Ancora una volta ci troviamo costretti a denunciare la crescente insostenibilità delle infrazioni presso i passaggi a livello: automobilisti che forzano le barriere e auto che si vengono a trovare tra le barriere e i binari. Tutte situazioni di pericolo che influenzano negativamente la circolazione e la sicurezza ferroviaria. Come è noto - spiegano alla direzione delle Ferrovie del Nord Barese in piazza Aldo Moro a Bari - contrariamente al passato, l’applicazione della normativa dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali impedisce la cosiddetta “marcia a vista” dei treni al passaggio a livello finché esso non venga presenziato e quindi messo definitivamente in sicurezza. Affinché arrivi una squadra di soccorso per mettere in sicurezza il passaggio a livello mediamente occorrono 20 minuti. Chiaramente, purtroppo, anche la tempestiva attivazione dei bus sostitutivi, in attesa della ripresa della circolazione ferroviaria, non sempre riesce ad essere immediata in quanto soggetta a tempi tecnici e fattori esterni non preventivabili. In ogni caso abbiamo creato un nuovo servizio messaggistico su whatsapp per raggiungere i nostri utenti in ogni momento con tutte le nostre comunicazioni».