Il caso

Trani, non fecero vaccinare la figlia: genitori a giudizio

Nico Aurora

Preside della materna De Amicis si è costituita parte civile trani nel processo

TRANI - Si è costituita parte civile nell’udienza di ieri, difesa dall’avvocato Benedetto Ronchi, la dirigente del Primo circolo didattico De Amicis, Paola Valeria Gasbarro, nel giudizio disposto con relativo decreto di citazione firmato dal sostituto procuratore Maria Isabella Scamarcio nei confronti dei genitori di una bimba della scuola materna di quell’istituto, difesi all’avvocato Rossella Disabato. Sono imputati di concorso in violenza e minaccia a pubblico ufficiale - e segnatamente la predetta figura apicale scolastica -, poiché il 28 gennaio 2020 le avrebbero fatto compiere un atto contrario ai propri doveri. «In particolare - si legge nel decreto di citazione diretta a giudizio -, dopo essersi presentati all’ingresso del plesso scolastico San Paolo di Trani e chiesto di fare entrare in qualità di alunna la propria figlia minore, vedendosi opporre un rifiuto per motivi di salute pubblica spintonavano la Gasbarro colpendola alla spalla sinistra e profferendo la seguente frase: «Sì, ho visto, ma intanto la bambina entra». Nell’udienza di ieri il giudice monocratico del Tribunale di Trani, Luigi Camporeale, ha ammesso la costituzione della parte civile e rinviato l’udienza al 18 ottobre 2024, data in occasione della quale ascolterà la stessa preside e due dipendenti della segreteria del circolo didattico, testimoni oculari dell’episodio addebitato ai genitori della bimba e che la Polizia sentì nell’immediatezza, giunta sul posto a seguito di chiamata.

Al centro della vicenda, la scelta della coppia di ignorare gli obblighi vaccinali per la loro bambina. Ma per frequentare le scuole materne c’è l’obbligo di essere vaccinati. Ed in quella, inoltre, vi era un soggetto leucemico di tenera età ad altro rischio di complicanze, anche mortali, se esposto a malattie infettive. Di conseguenza, il suo diritto alla salute era considerato prioritario rispetto al diritto di istruzione di uno o più bambini non vaccinati. Per arrivare a determinare ciò aveva dovuto esprimersi la Sesta sezione del Consiglio di Stato, dopo una girandola di giudizi della giustizia amministrativa. Ciononostante, prima che si pronunciasse Roma, i genitori della bambina leucemica avevano ritirato la loro figlia da scuola in ragione della presenza in classe della bimba non vaccinata i cui genitori sono oggi a processo. Ciò in forza del fatto che il Tar aveva accolto, sul rilievo di una pretesa violazione degli obblighi procedimentali da parte dell’istituto, l’istanza di sospensione dei provvedimenti di esclusione temporanea e successiva decadenza definitiva della minore dall’iscrizione all’Istituto. Il pronunciamento del Consiglio di Stato, al contrario, ha riformato quello del Tar e legittimato i provvedimenti emanati sia dalla citata dirigente del circolo, sia dalla Asl Bt, per escludere dalla frequenza la bambina non vaccinata poiché potenzialmente pericolosa per la salute della compagna cagionevole di salute.

Privacy Policy Cookie Policy