Nella Bat
Bisceglie, case senza acqua nel rione San Lorenzo
In alcune palazzine l’erogazione è sospesa con tanti disagi per i residenti
BISCEGLIE - «Ho un marito disabile in casa - racconta una signora residente in via Papagni - e non essendoci acqua non posso lavarlo, pulirlo e vestirlo. Ho 72 anni e non posso scendere e salire tutto il giorno dal quarto piano coi secchi dell’acqua. L’ascensore non c’è, non posso farcela. Nel 2023 non è possibile. Da oggi in poi non pago più niente». Centinaia di famiglie biscegliesi, residenti nel rione di San Lorenzo (in pieno centro) da giorni hanno seri problemi con l’erogazione dell’acqua. In diverse palazzine, a partire dal secondo piano in poi, l’acqua non arriva ai rubinetti creando gravissimi disagi. A farne le spese sono famiglie con disabili, bambini piccoli e anziani. «Ho una figlia disabile, non posso fare nulla - prosegue un’altra signora -. Quando arriva la badante mi chiede l’acqua, ma non c’è. Voglio che questa situazione si risolva quanto prima, l’acqua è un bene prezioso, non si può negare alla gente».
«Io ho tre figli piccoli - aggiunge un giovane padre - ogni mattina mi alzo presto, prendo i bidoni e scendo per riempirli d’acqua. Questa non è vita». Le famiglie sono costrette a ricorrere alle cisterne sostitutive, in dotazione a ciascuna di esse. Ma anche quest’ultime necessitano di essere riempite d’acqua. Il sistema automatico non funziona e allora bisogna percorrere le rampe di scale coi secchi, in assenza di un ascensore. Il problema è cominciato tra l’11 e il 12 ottobre e riguarda le abitazioni di diverse vie del rione: via Europa, via Roma, via Ariosto, via Silvestri, via San Lorenzo, via Aldo Moro e così via, sino ad arrivare in via Papagni da dove è partita una raccolta firme per chiedere un intervento concreto da parte del comune di Bisceglie e di Acquedotto Pugliese. Proprio un tecnico di Aqp, raccontano i residenti, sabato scorso ha effettuato un sopralluogo non trovando anomalie poiché l’acqua - ha spiegato - arriverebbe al contatore principale regolarmente, scrollandosi di dosso ogni altra responsabilità. Le famiglie non ci stanno e chiedono risposte e soprattutto soluzioni. Ad incaricarsi della raccolta firme è stata la consigliera comunale, nonché amministratrice di condominio, Carla Mazzilli.
«Non ci sente nessuno, a cominciare l’Acquedotto Pugliese - spiega Mazzilli -. Ecco perché abbiamo pensato alla raccolta firme. Chiediamo al sindaco Angarano di attivarsi e di darci una mano. Così non si può andare avanti». Le famiglie non hanno alcuna intenzione di desistere. Come se non bastasse, questa situazione potrebbe portare ad altri danni collaterali. «Mancando l’acqua, o passandone comunque poca, si rovinano caldaie e lavatrici. Questo significa altre spese che proprio non ci vogliono», conclude la consigliera. «Bisogna intervenire subito - ribadisce un’altra signora di via Papagni - tante famiglie che vivono così da giorni. Non è possibile, è bruttissimo».