L’inchiesta a Trani

Andria, 17enne picchiata perché non voleva prostituirsi: in 4 a giudizio

Linda Cappello

Due gemelle 23enni di Toritto e un 33enne di Bari rispondono a vario titolo di lesioni personali, sequestro di persona, rapina, tentata estorsione e porto abusivo d’arma

ANDRIA - In quattro a giudizio per le violenze sulla minorenne di Andria che si era rifiutata di prostituirsi.
Nei giorni scorsi il gip del Tribunale di Trani Anna Lidia Corvino ha emesso decreto di giudizio immediato, così come chiesto dal pubblico ministero Marcello Catalano.

Finiscono a processo, quindi, le gemelle di Toritto Francesca e Federica Devito, 23 anni, in carcere dal 7 dicembre scorso, Marilena Lopez, 33 anni, di Bari - ora ai domiciliari - e Andrea Passaro, 26 anni, di Maglie, attualmente a piede libero, autista delle tre giovani. Tutti sono accusati a vario titolo di lesioni personali, sequestro di persona, rapina, tentata estorsione e porto abusivo d’arma.

È una storiaccia quella scoperta dalla Procura di Trani. Una storia di soldi facili e degrado morale.
La presunta vittima - all’epoca dei fatti 17enne - ha raccontato di essere stata brutalmente picchiata il 15 maggio scorso per essersi rifiutata di continuare a prostituirsi.

Negli atti processuali si fa riferimento a serate, weekend, giorni interi trascorsi in b&b e case vacanze, sparse per tutta la Puglia e anche oltre. Trani, Bisceglie, Monopoli, Lecce, Oria e Milano. La giovanissima racconta anche che in un’ occasione ci sarebbe stata anche una ragazza di appena 15 anni. «Per prenotare le strutture alberghiere - racconta ai carabinieri - ho sempre utilizzato il documento della mia amica, nata nel 2003, che lei mi ha dato credo nel mese di febbraio». E ancora, il racconto di quanto accaduto in una villa di Oria, il 18 aprile: «Nonostante la sera prima indossassi un vestito arancione, mi risvegliavo nella camera di Francesca, non nella mia, con un vestito di colore nero ed una felpa azzurra, senza ricordare assolutamente nulla. Chieste spiegazioni, Francesca mi riferiva che mi ero ubriacata. Nella villa abbiamo trascorso le festività pasquali. Vi era abbondanza di sostanze stupefacenti, hashish. marijuana, e anche cocaina. È stato pagato un affitto di settemila euro per quattro giorni. Le droghe venivano detenute in una stanza a parte, comunque lontano da dove si trovavano i bambini». È bene precisare che la procura, però, non ha contestato il reato di sfruttamento della prostituzione.
L’episodio a cui si riferiscono le accuse risale al 15 maggio dello scorso anno.

La ragazza ha raccontato che quella sera si trovava a casa di alcuni amici. «Hanno fatto ingresso Federica e Francesca Devito, tale Marilù, il loro autista Andrea Passero e altri due ragazzi di cui non conosco il nome - si legge nella denuncia -. Tutti insieme mi hanno accerchiato e a turno mi hanno massacrato. Dopo che tale Marilù armata di un coltello a farfalla mi ha colpito all’occhio destro, tutti gli altri mi hanno preso a calci e pugni in ogni parte del corpo e mi hanno afferrato alla gola trascinandomi nella loro auto Peugeot, colore grigio (...) all’interno Francesca o Marilù mi hanno puntato una pistola alla pancia, minacciandomi che mi avrebbero portato in campagna per uccidermi se io avessi parlato con qualcuno e se non avessi continuato a lavorare per loro. Poi Federica metteva le mani attorno al mio collo, Francesca mi ha sottratto dalle mani il cellulare e il borsone contenente il mio abbigliamento e il tablet».

Il processo inizierà il prossimo 12 luglio davanti alla sezione collegiale.

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