Omicidio o incidente?
Il giallo di Margherita di Savoia, caccia all'identità del cadavere
Il corpo incastrato tra gli scogli, aveva un foro nel cranio
MARGHERITA DI SAVOIA - Assassinato e gettato in mare? Un caso di suicidio? Una morte a causa di un incidente? E si tratta di una persona del posto oppure di qualcuno che è stato trascinato da chissà dove fino in Puglia? È un migrante vittima di un naufragio? Una persona scomparsa?
Si affollano le domande dopo il ritrovamento di un cadavere incastrato tra gli scogli che costeggiano il braccio destro del porto canale di Margherita di Savoia. Non si conosce ancora l’identità della vittima, si sa solo che il corpo senza vita è di un uomo alto circa 1,70 metri, che all’atto del ritrovamento indossava solo i pantaloni e che aveva un foro nel cranio.
A fare la macabra scoperta del cadavere, in avanzato stato di decomposizione, è stato un gruppo di ragazzi che domenica mattina stava facendo una passeggiata sulla spiaggia nei pressi del Porto canale margheritano. I giovani, avvistato il corpo, hanno allertato i carabinieri della stazione. I militari dell’Arma, supportati dai loro colleghi del Comando Compagnia di Barletta, sono immediatamente giunti sul posto: constatata la presenza del cadavere, su disposizione del Comando Compagnia, hanno fatto intervenire l’Istituto di medicina legale di Foggia. Il medico legale, dopo aver effettuato i primi rilievi attraverso l’ispezione cadaverica, ha disposto il trasferimento del corpo in una cella frigorifera nell’obitorio del cimitero di Barletta per poter, poi, procedere all’esame autoptico per accertare la natura del foro sul cranio e la causa della morte.
Stando ai primi accertamenti effettuati dai carabinieri sembra che il cadavere sia stato trascinato dalle onde verso gli scogli dove è stato notato dai ragazzi.
Accanto al corpo, nessun documento. Non è stato possibile, al momento del ritrovamento, stabilire l’età dell’uomo. Né si può stabilire da quanto tempo il cadavere fosse nel luogo dove è stato ritrovato. Qualcosa di più si saprà dopo che gli esperti dell’Istituto di Medicina Legale avranno eseguito l’autopsia, prelevando anche le impronte digitali che potrebbero essere d’aiuto per risalire all’identità dell’uomo. Dovranno anche accertare se il foro nel cranio sia stato causato da un proiettile sparato a bruciapelo da breve distanza o se si sia formato dopo che l’uomo è stato sbattuto contro gli scogli dalle onde e dalle correnti marine.
Le ipotesi sull’identità del cadavere, si diceva, sono numerose. Si va da quella di un migrante finito in mare dopo il rovesciamento dell’imbarcazione sulla quale stava tentando di raggiungere le coste italiane a un assassinio per un regolamento di conti tra cosche rivali del territorio. Ma c’è anche chi pensa a un giovane, di cui sono sparite le tracce nel gennaio scorso a Barletta.
Per chiarire il giallo, non resta che partire dall’esito dell’autopsia e dal rilievo delle impronte digitali e del Dna, esami che saranno effettuati probabilmente domani.