«Dillo alla Gazzetta»

Canosa, tutti insieme affollati nell’«Ufficio invalidi»

Paolo Pinnelli

Accade ogni lunedì mattina nell’ospedale

CANOSA - «Orario di apertura al pubblico - Lunedì dalle ore 9.30 alle ore 12». Il cartello è laconico: due ore e mezza e solo il lunedì mattina. L’ufficio è quello al piano terra dell’ospedale.

Fin qui tutto chiaro. Ma la segnalazione di alcuni lettori a «Dillo alla Gazzetta» è altrettanto chiara e nitida. È sufficiente guardare le foto che sono state inviate alla nostra redazione: un mega affollamento nel corridoio del piano “sotterraneo” dell’ormai ex ospedale di Canosa.

«Ogni lunedì mattina è davvero un gran caos in quella parte dell’ospedale di Canosa». Il motivo è presto detto: l’ufficio fa parte del “Dipartimento di prevenzione“ ed è quello riservato alle pratiche per le “invalidità civili”. Insomma l’ufficio dove gli invalidi, i presunti tali o gli aspiranti tali (fate voi!) in gran parte necessariamente accompagnati, devono andare per poter dare seguito alle proprie pratiche.

I disagi sono tantissimi anche perché da qualche tempo in quell’ufficio confluiscono i richiedenti delle tre città di questa parte del “territorio” interno della Asl Bt: Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola.

Proprio i cittadini di questi due paesi si sentono fortemente penalizzati e in difficoltà. Nel corridoio le sedie sono pochissime e, come “dimostra” la fotografia, si aspetta in tanti in piedi e tutti vicini vicini. Insomma: assembrati, come se la pandemia fosse un lontanissimo ricordo e non invece un pericolo anche incombente. Soprattutto perché, guardate la fatalità, in quell’ufficio gran parte di coloro che vi si recano sono (o sarebbero, ma la sostanza non cambia) soggetti anche particolarmente “fragili”.

Alle criticità e al disagio per aver obbligato tutti ad venire a Canosa, tutti in un solo ufficio, tutti in una sola giornata, tutti in quelle scarsissime due ore e mezza fatidiche, si aggiungerebbe anche un ulteriore disagio: davanti alla porta di quel corridoio spesso si crea una fila che arriva ad occupare anche la stradina. Che poi è la stessa che potrebbe essere percorsa anche dalle ambulanze.

Insomma: una sistemazione logistica evidentemente da rivedere. Insieme a quella degli orari, ai turni e magari anche all’assistenza: è questo l’appello che viene lanciato dai lettori, attraverso “Dillo alla Gazzetta” alla direzione della Asl Bt o a chi avrebbe dovuto - magari - pensarci prima. Ma per rimediare c’è sempre tempo e modo.

E gli spazi nel “grande” ex ospedale, in gran parte vuoto, ci sarebbero. E in abbondanza.

Privacy Policy Cookie Policy