La storia
Barletta, Douglas mastro birraio: tra colori, lieviti e schiuma
Ha studiato per quattro anni, decisiva l’alternanza scuola-lavoro
BARLETTA - Douglas Claudio Dicuonzo, 26enne nato in Brasile ma barlettano di adozione, è un ragazzo che ama raggiungere i suoi obiettivi. Intatti, da poche settimane, ha coronato il suo sogno essendo diventato «mastro birraio» studiando, con impegno e serietà, in Germania. Prima di iniziare l’intervista, mi strappa una promessa: «Ogni volta, prima che berrai una birra, devi guardare il colore, sentire il profumo e osservare la schiuma». Fatelo anche voi. Insomma entrare in contatto con questa meravigliosa ed antica bevanda vi consentirà gustare ancor di più la vostra birra. E se qualcuno avesse qualche dubbio interiorizzi questo pensiero di Charles Bukowski, scrittore e poeta statunitense, «Resta con la tua birra, la birra è un flusso continuo di sangue, un’amante continua».
Sorride quando racconta come è nata questa passione: «Dopo aver frequentato il primo anno del Politecnico di Bari nel 2016 ed aver sostenuto con successo gli esami del primo semestre, decisi di iniziare a lavorare in un bar, lì lavoravano dei miei amici, per poter guadagnare qualcosa e per essere autonomo».
L’inizio della svolta: «Poi nell’inverno del 2017 lavorai in una birroteca e iniziai a capire che questo mondo mi piaceva sempre più. Ebbi la possibilità di partecipare a Bari ad un corso di spillatura della birra e la frequentazione mi convinse a tal punto che mi misi alla ricerca di una scuola di formazione. Purtroppo in Italia non riuscii a trovare una scuola che potesse soddisfarmi e allora iniziai a pensare che trovare quello che faceva per me».
Credete che si sia arreso? Neanche per sogno. Prosegue: «Sapendo che la Germania è la patria della birra, ed immaginando per questo di poter apprendere meglio le basi dell’arte della birrificazione, la mia scelta, per questo non casuale, andò in quella direzione. Inoltre, avendo in Germania alcuni parenti, scoprii che ci sono scuole di formazione triennali per acquisire il titolo di birraio».
«Spilla» con attenzione il suo percorso di studi: «La formazione del percorso di birraio, in Germania avviene attraverso un sistema “duale” che consiste in un percorso scuola – lavoro di durata triennale a condizione che una azienda che ti assuma come “apprendista” e che si raggiunga un buon livello della lingua tedesca ovvero il B2. A Febbraio del 2018 mi sono trasferito a Karlshrue e dopo aver trovato il birrificio (Park & Bellheim Brauereien) disponibile all’assunzione e raggiunto il livello B2 di tedesco nel mese di ottobre ho iniziato il percorso di formazione con una impronta fortemente pratica mentre per l'aspetto teorico ho studiato tecnologia, biologia, biochimica e tecniche di birrificazione sia tradizionalista secondo il famoso «Reinheitsgebot» ovvero il decreto di purezza di Guglielmo iv del 1516, ma anche moderno ed a livello internazionale. Poi, concluso questo e superato un esame pratico, scritto e orale ho ottenuto il titolo di “birraio tedesco”».
Ma non basta. Infatti riprende in mano i libri e «dopo aver intrapreso un altro percorso scolastico della durata di un anno» e studiando anche materie pedagogiche per la formazione di apprendisti ed economiche relative al modo di gestire un azienda, si è «specializzato come «braumeister» comunemente detto mastro birraio che mi permetterà di avere un ruolo di spicco all’interno di un’azienda che produce in generale bevande quindi non solo di un birrificio.
«Nel birrificio, come apprendista birraio, si lavora dalle 6 alle 14. Ti viene assegnato un reparto specifico anche in base alle conoscenze teoriche acquisite durante il percorso di studi. Quindi volta per volta si ha la possibilità di lavorare in tutti i reparti che compongono un birrificio. Si comincia spesso con l’analisi del malto d’orzo che arriva nel birrificio- ha precisato - Il mio compito era quello di monitorare il processo, documentare, intervenire nel caso di disfunzione e lasciare i tini puliti per evitare eventuale contaminazione del prodotto». Per la serie nessuno ti regala niente.
Prima di salutarci, Douglas, racconta intimamente cosa sente ora che può fregiarsi del titolo di «mastro birraio»: «Essere artigiano della birra è uno dei mestieri più antichi del mondo e questo mio primo traguardo desidero dedicarlo ai miei genitori. Il percorso è molto interessante in quanto ti permette di conoscere ed ampliare la conoscenza di un prodotto, di una bevanda che da secoli viene bevuta dall’uomo. Alcuni affermano che la Mesopotamia è stato il primo luogo ove è stata prodotta circa nel 3500 avanti Cristo. La birra può sembrare un prodotto semplice dovuto all’unione di quattro ingredienti basilari, ma nasconde una complessità a livello di tecnologia, tecniche di birrificazione e conoscenza fisico-chimico molto approfondite. Posso dire che anno dopo anno mi sono innamorato sempre di più di questo settore poiché ti permette di sperimentare, sbagliare, migliorare e crescere. Quindi lo consiglierei sia a coloro che hanno la passione per la birra sia a coloro che vogliono intraprendere un percorso particolare ed innovativo di tuffarsi in questo mondo meraviglioso». In ultimo, ma non per ultimo, sia consentito da parte del cronista un suggerimento di lettura «Storia dell'Europa in 24 pinte. Dieci secoli di birra» di Mika Rissanen e Juha Tahvanainen (Utet). Fatelo, sarà come bere un bel boccale di birra.