LA DENUNCIA
Barletta, il cantiere dell’asse attrezzato un luna park per i ragazzi
Troppi i pericoli nell’area dove sono presenti i ruderi dell’ex distilleria
BARLETTA - Un luogo, molto pericoloso, frequentato a tutte le ore del giorno e della notte. Con tutti i pericoli del caso. Da chi? Presto scritto: giovani e giovanissimi. E non solo. È proprio diventata una vera «moda» quella di frequentare ed addentrarsi negli stabili che una volta ospitavano l’ex distilleria. Un luogo, è bene precisare, in pessimo stato di sicurezza con troppe occasioni per farsi veramente male. Intonaci che cadono, tettoie pericolanti, ferri arrugginiti e tanto altro. I ragazzi, come si sa e come si può ben immaginare, non hanno al primo posto dei loro desideri quello di scansare i pericoli.
Entrare, per tutti, è un vero e proprio «gioco da ragazzi» anche alla luce dell’esistenza del cantiere aperto che sta costruendo l’asse attrezzato che collegherà l’ex distilleria, con la stazione Bari Nord e viale Marconi. In realtà le transenne che dovrebbero ostruire l’ingresso ai non autorizzati sono state spostate e chiunque vi può accedere. Sembrerebbe che questi luoghi, non di rado, siano utilizzati - come avveniva in passato - come ricovero per dormire da senza tetto o chi vive ai margini della società. Questo stato di cose, in realtà, meriterebbe un immediato intervento prima che si verifichino spiacevoli incidenti. «Lo sappiamo bene che è molto pericoloso stare in questo posto però ci piace e poi entrar nelle stanze è divertente e ci piace saltare da un luogo all’altro. Tanto non succede mai nulla e poi nessuno ci controlla e ci dice niente quando entriamo» ha risposto al cronista un ragazzino impegnato a spingere un suo amichetto entrato nell’area con una bicicletta a pedalata assistita.
Intanto, come sempre accade in e per queste circostanze, sembra che tra i frequentatori di quello che rimane dell’ex distilleria sia in voga scattare fotografie e scambiarsele in chat di whatsapp. Nelle more che i lavori terminino - sarebbero dovuti terminare a novembre del 2021 - non sarebbe opportuno studiare un sistema per evitare che si acceda all’interno del cantiere con estrema facilità?