Omicidio Tupputi
Barletta, barista ucciso per birra negata: fermato il killer, è un pregiudicato in fuga dai domiciliari
Giovedi 14 aprile il fermato sarà interrogato dal Gip di Trani ed il 15 aprile sarà conferito l’incarico al medico legale per l’espletamento dell’autopsia sulla salma della vittima
BARLETTA - La polizia di Barletta ha fermato per omicidio volontario a distanza di poche ore dell'uccisione di Giuseppe Tupputi, avvenuto nel suo bar a Barletta in Via Rionero, il presunto killer grazie anche al sistema di sorveglianza dello stesso locale in cui è avvenuto il fatto. Domandi giovedi 14 aprile il fermato sarà interrogato dal Gip di Trani ed il 15 aprile sarà conferito l’incarico al medico legale per l’espletamento dell’autopsia sulla salma della vittima.
Prima la richiesta di una bottiglia di birra, poi la discussione per quelli che, in una nota della Questura di Barletta - Andria - Trani, vengono definiti «futili motivi». Questo ci sarebbe stato all’origine dell’uccisione del 43enne barlettano Giuseppe Tupputi, avvenuta intorno alle 19 di lunedì scorso nel suo bar, il «Morrison's Revolution», alla periferia di Barletta.
Il presunto autore dell’omicidio, Pasquale Rutigliano, 32 anni, con precedenti penali e sorvegliato speciale, da ieri mattina è stato sottoposto a fermo. La ricostruzione di quanto accaduto, hanno ribadito gli investigatori, è stata possibile grazie alle immagini riprese dall’impianto di videosorveglianza del locale.
Intanto arriva la richiesta di aiuto della vedova Tupputi, la signora Giuseppina Musti, tramite il suo legale, Francesco Piccolo. «La mia assistita - dice l’avvocato - si sente abbandonata». «A fronte dell’enorme clamore mediatico della vicenda - spiega il legale - non ha ricevuto neanche una telefonata da parte di alcun rappresentante istituzionale, fatta eccezione per la visita della maestra della bambina più grande e la vicinanza di amici e familiari». «In tale momento drammatico e di grande sconforto - spiega Piccolo - si aggiunge la difficoltà, per lei, di ritrovarsi, da un giorno all’altro, il peso e la responsabilità dell’attività, che da poco, fra l'altro, era stata ristrutturata, con tutte le incombenze, anche economiche, che ne derivano». «Non so da dove cominciare», ha detto la donna al suo legale che, per suo conto, chiede che qualcuno si faccia sentire per aiutarla concretamente.
L'APPELLO DI EMLIANO: MANCA LA POLIZIA
«Per 20 anni Barletta ha un pò campato di rendita su una serie di indagini ben fatte in passato, ma ho l’impressione che in questi 20 anni abbiamo un pò lasciato cadere le cose». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo stasera a Barletta ad una manifestazione elettorale a sostegno della candidata sindaca del centrosinistra Santa Scommegna, parlando dell’omicidio del barista 43enne, ucciso con colpi di pistola da un avventore lunedì sera all’interno della sua caffetteria. Il presunto killer è stato sottoposto a fermo ieri. Rimarcando quanto già più volte denunciato dal procuratore di Trani, Renato Nitti, circa la carenza di organici delle forze dell’ordine, Emiliano definito ciò «insopportabile». «Noi indubbiamente lo abbiamo detto in maniera rispettosa e sommessa ma - ha aggiunto il governatore - il ripetersi di questi eventi gravissimi ci induce a specificare che questa è una questione di particolare importanza». "La sottovalutazione da parte dello Stato di questa situazione non è più tollerabile, abbiamo fatto i salti mortali in questi anni per cercare di mettere una pezza a queste mancanze ma la pazienza è finita», ha concluso Emiliano annunciando di voler chiedere al ministro dell’Interno di essere ricevuto assieme al procuratore Nitti.