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Regione Basilicata, indennità o vitalizi: rimane lo scontro senza precedenti tra maggioranza e opposizione
Le forze politiche della maggioranza che sostengono il Governo Bardi intervengono sulla questione delle indennità o vitalizi “per mettere fine a una polemica costruita su una parola sbagliata e su una insinuazione grave. Chiamare questa disciplina ‘ritorno dei vitalizi’ – evidenziano i consiglieri - è tecnicamente falso”.
“Il vitalizio – sottolineano i Consiglieri di Maggioranza - richiama una rendita. Qui, invece, c’è un principio semplice, comprensibile e verificabile: se versi, maturi; se non versi, non prendi. Non esiste alcun assegno automatico. Non esiste alcun regalo. Esiste un impianto contributivo: ognuno decide se aderire e, se aderisce, costruisce nel tempo un montante collegato ai propri versamenti. Il trattamento, quando matura, è determinato con criteri oggettivi. Chi parla di ‘spregiudicatezza’ dovrebbe indicare dove sarebbe il privilegio. La verità è opposta: qui ci sono paletti. Requisiti anagrafici e di durata del mandato, regole che evitano sovrapposizioni e cumuli, sospensioni in caso di ritorno in carica, e clausole di rigore nei casi più gravi. In altre parole: meno discrezionalità politica, più regola. È esattamente ciò che i cittadini chiedono”.
“C’è un punto però – spiegano i Consiglieri - sul quale l’opposizione finge di non vedere: la democrazia deve restare accessibile. Se si demonizza qualsiasi forma di tutela contributiva, si finisce per dire una cosa ingiusta: che la politica possono farla solo i ricchi, o chi ha già tutele garantite altrove. Noi rivendichiamo un principio lineare: se qualcuno sceglie una tutela differita, se la costruisce con i propri contributi, dentro regole certe. Questa è equità, non privilegio. Poi c’è il punto più serio: nessun euro ai fragili si tocca! Qui si è arrivati a un livello inaccettabile: far credere che questa norma ‘tolga risorse’ a disabili, fragili o politiche sociali. Lo diciamo con nettezza: le risorse destinate a fragilità, disabilità e bisogni sociali sono intoccabili. Accostare quel tema a questa disciplina è un modo irresponsabile di fare politica, perché genera allarme sulla pelle di chi già vive difficoltà”.
“Anche sul tema della retroattività - proseguono - serve chiarezza: è una facoltà, non un obbligo. Chi intende coprire periodi pregressi lo fa attraverso modalità e versamenti previsti, senza automatismi e senza assegni ‘piovuti dal cielo’. Ed è una previsione distinta dall’impianto generale: qualunque valutazione su quel profilo non mette in discussione la natura contributiva della disciplina. Proprio perché su questi temi non si gioca, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale predisporrà e renderà pubblica una scheda tecnica semplice ed esaustiva, con requisiti e modalità di adesione; criteri di calcolo; paletti anti-cumulo e regole di sospensione; tracciabilità delle poste interessate e vincoli applicati”.
“Noi non chiediamo ‘fiducia a parole’. Chiediamo che si leggano gli atti. Così chiunque potrà verificare, nero su bianco, ciò che oggi qualcuno preferisce raccontare a slogan. A chi urla ‘mini-vitalizi’, poniamo una domanda elementare: dove sarebbe il punto in cui si prende un euro senza aver versato contributi? Se non lo indicano, non stanno informando: stanno facendo propaganda. In estrema sintesi: qui non si riapre alcun privilegio. Si chiude definitivamente la stagione delle ambiguità, sostituendola con un principio che capiscono tutti: chi vuole una tutela differita, se la paga con i propri contributi, dentro regole rigide e trasparenti. Chi prova – concludono - a trasformare una norma contributiva in uno slogan, soprattutto evocando risorse per i fragili, non fa opposizione: fa strumentalizzazione”.
Di tutt’altro avviso i Consiglieri di Basilicata Casa Comune hanno concentrato l’attenzio. Sul tema dei vitalizi, il Vice Presidente del Consiglio regionale Angelo Chiorazzo ha parlato di “una pagina vergognosa nella storia della Regione Basilicata”, chiamando direttamente in causa il Presidente della Giunta Vito Bardi.
“Il Presidente Bardi - ha dichiarato Chiorazzo - era assente alla seduta del Consiglio regionale in cui si è consumato questo strappo gravissimo e, a distanza di giorni, non ha ancora chiarito se condivide o meno quanto accaduto. Un silenzio assordante che pesa come una responsabilità politica. Chi nel tempo ha più volte richiamato, anche pubblicamente, lezioni di etica ed estetica pubblica, oggi non può sottrarsi al dovere di dire da che parte sta”.
Chiorazzo ha ribadito che la reintroduzione dei vitalizi, peraltro avvenuta attraverso un emendamento inserito nel collegato alla legge di stabilità, rappresenta “una scelta sbagliata, fuori dal tempo e moralmente inaccettabile, che allontana ulteriormente i cittadini dalle istituzioni”.
Chiorazzo ha inoltre denunciato quanto avvenuto con l’assestamento di bilancio, definendolo “un vero e proprio banchetto politico”, nel quale “le risorse pubbliche sono state spartite senza una visione, senza priorità e senza un reale riferimento all’interesse generale, mentre famiglie, imprese e territori continuano a fare i conti con difficoltà crescenti”. Una gestione che, secondo BCC, “ha certificato la distanza tra il Palazzo e la Basilicata reale”.