La notizia
Basilicata, la Regione punta a negoziare le compensazioni ottenute dalle estrazioni petrolifere
Una nuova strategia regionale per i fondi no oil: è quella messa sul tavolo dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Francesco Cupparo
Una nuova strategia regionale per i fondi no oil. E’ quella messa sul tavolo dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Francesco Cupparo, che ha proposto di sospendere temporaneamente una parte dei progetti attualmente in corso con Eni e Shell, nell’ambito del Protocollo per lo sviluppo sostenibile. Obiettivo: attendere i dati occupazionali e valutare l’efficacia degli interventi. La proposta è stata ufficializzata al Tavolo Tecnico permanente con le compagnie petrolifere, durante il quale è stato anche stabilito di destinare tutti i fondi no-oil non ancora impegnati “a progetti coordinati direttamente dalla cabina regionale”. “A tre anni dalla firma dell’Accordo, è necessario acquisire un quadro informativo completo e aggiornato sul numero degli occupati e sugli impatti occupazionali dei progetti in corso. La sospensione temporanea di alcuni progetti viene quindi proposta in attesa di tali dati, indispensabili per una valutazione corretta dell’efficacia degli interventi” è stato messo in evidenza, sottolineando l’esigenza di imprimere una svolta nell’utilizzo delle risorse di compensazione ambientale, orientandole verso obiettivi più aderenti alle esigenze sociali, produttive e occupazionali della regione. “Dobbiamo prepararci da subito alla fase di transizione del dopo-petrolio –commenta l’assessore Cupparo – dotandoci degli strumenti necessari per affrontare le sfide sociali e occupazionali che interessano l’intera Basilicata, non solo i territori direttamente coinvolti nelle estrazioni. L’aggiornamento della strategia regionale del no-oil va proprio in questa direzione”. L’idea di sospendere i progetti no oil previsti in Basilicata, però, non convince tutti. Ad insorgere è la Cgil. “L’idea non trova alcun fondamento dal momento che i progetti sono fermi al palo con scarsissimi risultati rispetto agli impegni assunti. Condividiamo la sollecitazione dell’assessore a fare presto sulla transizione ecologica, ma facciamo appello alla politica e alle compagnie petrolifere affinché si acceleri il processo anziché stopparlo dicono i segretari della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito ed Emanuele De Nicola. “È necessario - aggiungono gli esponenti sindacali - pretendere dalle multinazionali le risorse e il know how delle produzioni legate a progetti sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale. Risorse da dedicare a progetti no oil in Val d’Agri per evitare che al naturale decalage delle estrazioni petrolifere non segua una desertificazione industriale. Duro anche il consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Cifarelli: “Riportare tutto in capo alla Regione, senza una visione chiara e senza una cornice negoziale equivale a rinunciare alla possibilità di chiedere ai player energetici interventi strutturati».